Sono passati i giorni…

Mi è venuto in mente, fra i tanti pensieri, un brano di tanti anni fa, ma proprio tanti, che conoscevo bene, “Sono passati i giorni” di Tito Schipa Jr.

Parliamo del 1974, solo 40 anni fa, che sarà mai…

Mi è venuto in mente pensando ad anni, invece che giorni, come al solito è il periodo dell’anno in cui ti sembra di dover raccogliere tutti i fili sparsi del tuo tempo, recente o anche no, di dover racimolare le briciole cadute per strada nella speranza di trovare ancora qualcosa che accomuni quello che sei con quello che eri.

E stamattina pensavo: sono passati…

Sono passati 2 anni da quando, con la macchina carica per il trasloco da Vigevano a Massa, ero per la strada più o meno a Piacenza e ho chiamato Anna per farle gli auguri per il suo compleanno, il 22 dicembre 2012

Sono passati 3 anni da quando ero al mio lavoro e si pianificavano i giorni di pausa per le feste di Natale e l’ultimo dell’anno.

Mi ricordo che non avevo molta voglia di tornare a Padova per Natale e avevo fatto in modo di restarci il meno possibile facendomi dare come turno di lavoro il 24 e il 31 Dicembre.

Ancora non sapevo che quel 31 Dicembre del 2011 sarebbe stato il mio primo giorno da disoccupata e che le cose, da quel punto di vista, non sarebbero cambiate.

Forse è l’unica cosa che non è cambiata da allora.

Sono passati 4 anni dalle foto fatte in piazza delle Frutta a Padova, con Adriana, al mercato di Natale, in un periodo non troppo felice, anche allora senza lavoro da qualche mese, anche allora con pochi soldi in tasca, era il 26 Dicembre 2010.

Sono passati 5 anni dalla nevicata più copiosa a Milano degli ultimi decenni, io allora vivevo a Baggio e, guarda caso, dovevo andare ad Abbiategrasso in agenzia perché mi era scaduto il contratto di lavoro.

Mi sono trovata a 10 all’ora sulla Vigevanese, al buio, con la neve che iniziava a fare la sua crosta bianca sulla carreggiata, per un po’ mi ricordo che mi sono sentita persa in mezzo ad un nulla fatto di fiocchi bianchi illuminati dai fari delle auto e nero tutto intorno, era il 21 Dicembre 2009.

Sono passati 6 anni da quella sera in cui stavo al pc dopo una pesantissima giornata fra parenti e conoscenti, l’annuale tortura natalizia a casa dai miei e mi ero chiusa in camera mia, come ormai facevo da mesi, guardando nelle chat se c’era qualcuno in giro.

E in PsyChaos c’era questo nick che avevo visto scrivere solo un paio di volte, di solito in francese con qualche parola di italiano e inglese in mezzo, con cui non avevo mai parlato direttamente.

Ma quella sera c’era solo lui così ho iniziato a scrivere.

E dopo un iniziale reciproca presa in giro in francese ho scritto “guarda che lo so che sei italiano, vuoi andare avanti così per molto?”

E da lì.. si potrebbe dire che il resto è storia, e che storia!

Per quello che mi riguarda è una storia non ancora finita, non saprei dire tu come la vedi.

Era il 25 Dicembre 2008.

Sono passati… altri anni, tanti quanti mi pesano sulla schiena, anni buoni e anni meno buoni, che si perdono nella notte dei ricordi persi.

Anni con mia mamma, mio figlio piccolo, mio marito nei momenti buoni, anni con gli amici e anche un paio da sola, in fuga da tutto.

Un anno sono scappata, raccontando balle a mia mamma, e ho passato la sera di Natale da sola (o era l’ultimo dell’anno ?) nell’appartamento al mare, mangiando pane e formaggio o chi lo sa cosa, un freddo cane, e a una certa ora sono andata in spiaggia a guardare il mare.

Sono passati..  altri ne passeranno, forse tanti o forse no.

Perché le cose cambiano sempre, solo l’incertezza resta sempre la stessa.

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