15 febbraio 2020
Non che ne avessi molta voglia, eh.
Ma non è un posto dove vai quando ne hai voglia per fare un giro turistico.
Ne avevo parlato un paio d’anni fa, quando al Centro Hospitalar Lisboa Norte Santamaria ci ero venuta accompagnando Roberta, il 16 agosto del 2018.
E oggi di nuovo, non per me, per fortuna, ma per accompagnare la nuova coinquilina, Sandra, che stamattina non è andata al lavoro dicendo che aveva la febbre alta.
Io non sono abituata ad avere a che fare con chi ha la febbre, neanche mio figlio quando era piccolo ha mai avuto più di 38 e molto raramente.
Io non ho febbre da… boh, forse esagero, 40 anni?
Probabile, o giù di lì.
Non ho la minima idea di cosa fare quando qualcuno ha la febbre alta.
Beh pensavo che Sandra ne sapesse più di me e comunque non è una ragazzina e ci è abituata sicuramente di più.
È rimasta a letto tutto il giorno e solo verso sera ha mandato una foto del termometro nel gruppo di WhatsApp.
39.5, non l’avevo mai vista in vita mia.
E a quel punto è stato indispensabile muoversi, Reb ci ha dato il numero del sns24, che qui sarebbe come la guardia medica in Italia.
Ci hanno messo un po’ a trovare qualcuno che parlasse inglese e anche io facevo molta fatica a spiegare quello che stava succedendo.
Io chiedevo a Sandra, lei mi rispondeva io traducevo in inglese o cercavo una parola comprensibile per un portoghese.
Che vuoi, quando mi servono le parole giuste non le trovo mai neanche in italiano, figurati in quel momento.
Cmq alla fine ci siamo capite e il succo di 25 minuti di chiamata era: va in ospedale più presto che puoi.
Abbiamo chiamato Bolt e sulle 6 eravamo qui, dove sono ancora, 2 ore e mezza dopo.
Abbiamo aspettato più di un’ora che un medico la visitasse, quando finalmente l’hanno chiamata e le hanno provato la febbre aveva 40.1 e non stava neanche in piedi.
Solo allora si sono mossi davvero e hanno cominciato a fare qualcosa, sembrava un formicaio preso a calci, tutti si sono mossi insieme.
L’hanno messa su una barella e portata in un altro ambulatorio dove le hanno fatto una dose di paracetamolo da cavallo (come ho scritto a Rebecca).
Adesso é parcheggiata sulla barella in corridoio con una flebo attaccata e sembra quasi che dorma.
Oh, caxx, adesso non è più lì, che palle dove l’hanno portata?
Erano le 20:40 circa quando ho scritto prima, adesso sono le 23:20 e siamo ancora qui.
Aspettato, preso un caffè, fumate un paio di sigarette, poi con Sandra abbiamo visto un’altra dottoressa che ha detto che è un’infezione virale che dovrà semplicemente passare, con antipiretici e antinfiammatori, 4 o 5 gg di prognosi.
Adesso stanno facendo l’esame delle urine e un’altra flebo perché la febbre non se ne va, dopo la botta di prima sta di nuovo salendo.
Non so per quanto ancora resteremo qui, io non voglio lasciarla sola, ormai sto con lei fino in fondo, prima o poi la lasceranno tornare a casa, no?
Nota di colore, l’altra volta che ero qui c’erano i Rom, adesso ci sono i neri.
Ma tanti.
Finché fumavo vicino al parcheggio c’era una ragazza che cantava, dio solo sa che roba era quello che cantava, ma urlava a squarciagola nel silenzio della notte.
C’era chi le lanciava qualche occhiata, un tizio che fumava a un paio di metri da me l’ha guardata e poi ha guardato me.
Ho fatto una smorfia ma lui è rimasto impassibile, come se fosse una normale.
Ma vengono tutti qui quelli strani?
Piccola nota: non ci si rende conto nella vita di tutti i giorni ma appena tocchi un attimo il mondo della salute ti rendi conto della paranoia Coronavirus.
Fin dalla telefonata all’sns24, e poi ancora di più in ospedale, mille domande del tipo “sei andata in negozi da cinesi negli ultimi 10 giorni?”
oppure
“Sei andata all’estero? e dove? e quando?”
“Lavori con cinesi?”
E allora ti rendi conto, solo facendoci caso, che i negozi dei cinesi sono deserti, i ristoranti cinesi e jappo pure, che i cinesi per la strada girano con la mascherina…
16 febbraio 2020
Concludo adesso la cronaca della serata di ieri.
Siamo tornate a casa verso mezzanotte e mezza, dopo 6 ore circa, Sandra aveva ancora la febbre a 38 ma almeno stava in piedi, per modo di dire.
Le hanno prescritto un po’ di tutto, paracetamolo per la febbre, un antinfiammatorio, un antivirale da prendere ogni 8 ore – la dottoressa mi ha detto che di solito non lo prescrivono ma Sandra era così indebolita e con le difese così basse che ha preferito aggiungere anche quello.
Oggi in confronto sta benone, la febbre è finalmente calata ed è perfino riuscita a mangiare qualcosa.
Aldilà del caso specifico sono un po’ in pensiero, sono in questo paese dove parlano una lingua che si e no capisco, senza saper dire più di 4 o 5 parole, e sono da sola.
Non con falsa modestia ma solo come constatazione, se non c’ero io ieri a casa Sandra cosa avrebbe fatto?
Sembra una cazzata ma quando si è trattato di spiegare la posologia dei farmaci da prendere o di dire l’esito degli esami hanno chiamato me, lei stava in barella fuori in corridoio.
Se succedesse anche a me qualcosa di simile, cosa farei?
Chi chiamerei, a chi chiederei un po’ di aiuto o anche solo di essere lì a tenermi la mano?
I ragazzi che erano con me all’inizio se ne sono andati tutti, la sola amica con cui ho un po’ di confidenza sta lontana, ad un’ora da Lisbona, ed ha sempre mille impegni, non credo che la chiamerei.
Mi fa un po’ paura questo, prima o poi capiterà qualcosa, ho 60 e rotti anni, anche solo le probabilità di continuare a stare bene, come sto, stanno iniziando a remarmi contro.
Ok, non mi fascio la testa prima di romperla, ci mancherebbe, succederà quello che deve succedere, ma non mi piace molto la prospettiva, proprio no.
Intanto mi godo la mia domenica a casa, mi risposo, scrivo qui, leggo, gioco, programmo i prossimi giorni che saranno un po’ particolari.
And the show must go on…
https://www.ilgiorno.it/como/cronaca/coronavirus-posta-svizzera-1.5035426
Non dico altro … il problema è in Italia (nel cervello)
Grazie della risposta, ovviamente non volevo proprio parlare del Coronavirus e della paranoia/panico che imperversa in tutto il mondo.
E’ solo stato un particolare fra i molti dell’ “avventura” nel mondo della sanità portoghese di quel giorno, solo un argomento correlato.
Ho anche eliminato il Tag, era fuorviante.
Grazie comunque del link e di tutti gli altri che mi hai mandato.
Passerà anche questo 🙂