Foglie che cadono

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Stamattina guardavo un albero che c’è fuori dalla mia finestra.

E’ un albero non molto grande, con foglie larghe e, in questo momento, di molti colori, che vanno dal verde al marroncino al rosso cupo..

Mentre lo guardavo, senza un minimo di vento (qui c’è una nebbia che si taglia col coltello) una alla volta le sue foglie cadevano, in silenzio, delicatamente..

Sembrava che l’albero in sè non cambiasse col cadere delle sue foglie ma sul terreno intorno ormai c’è un tappeto colorato.

E piano piano, in poco tempo, quell’albero sarà spoglio e resteranno solo i suoi rami nudi.

Mi è venuto in mente come anche noi siamo un po’ come alberi che nella vita ci riempiamo di foglie e resistiamo a piogge violente o sole a picco..
le nostre foglie restano con noi e ci mantengono vivi, in grado di affrontare tutte le avversità..

Ma fino ad un certo punto.. arriva il nostro autunno e il nostro inverno e alla fine restiamo come rami secchi, nudi e soli…

Pensavo alle foglie che ho perso solo nell’ultimo anno..
persone diverse che hanno riempito la mia vita in modi diversi, grandi o piccoli, ma che nel loro esistere l’hanno cambiata, hanno dato una direzione al mio cammino, mi hanno fatto fare scelte che mi hanno resa quello che sono..

E che in modi diversi se ne sono andate, lasciando un segno di dolore che resta nel cuore..

Mia mamma..
non serve dire che segno abbia lasciato una madre..
ma fa parte della vita, chi ci ha preceduto ad un certo punto ci lascia, e in qualche modo è giusto che sia così…
ma non significa che manchi meno…

Marcolino..
lo amavo come se fosse mio figlio, ha condiviso la sua vita con la mia, ha segnato il mio modo di essere e di pensare, mi ha reso più ricca..
spesso penso a lui come se fosse ancora laggiù, da qualche parte, penso a cosa direbbe nelle piccole cose, dal colore di un vestito alla scadenza delle uova…

Il modo in cui se n’è andato mi dà un crampo allo stomaco ogni volta, ogni volta penso, e so, che il mondo ha meno amore da quando lui non c’è più..

E tu..
tu cammini ancora su questa terra, vivi e respiri, lotti e ti arrabbi, sorridi guardando un tramonto o una montagna all’orizzonte..
Ma io per te è come se non esistessi più, mi hai lasciato in modo altrettanto definitivo di chi non tornerà più..

E la sensazione che provo è la stessa, quella di poter provare ad allungare una mano e trovare solo nebbia..

E mi chiedo sempre perché, sapendo bene che è inutile, sapendo che conoscere la risposta non allevierebbe il dolore, il senso di vuoto incolmabile che hai lasciato.
Mi dico che passerà, che col tempo mi abituerò al fatto che non ci sei, come mi abituerò all’assenza di chi se n’è andato davvero..

Ma mi chiedo quanto tempo ci vorrà per trovare pace…

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