
Penso che chiuderò questo sito, ormai la mia voglia di scrivere se n’è andata, che lo tengo a fare?
Scrivo per me in fondo, mi serve solo come archivio delle cose che faccio ma al momento buono neanche le annoto, le lascio semplicemente passare.
Anche se so che magari in futuro vorrò ricordare, trovare dei punti di riferimento… e non li troverò.
Dopo anni, ormai più di 16, mi sono resa conto che non ha più senso tenerlo.
L’ultima volta che ho scritto qui è stato all’inizio di maggio, quando Sandra ha lasciato questa casa.
Da allora sono andata in Italia e ci sono rimasta quasi due mesi ma non ho niente che valga davvero la pena di essere annotato.

Beh, forse il caldo, non mi ricordo di aver avuto così caldo per così tanto tempo, senza tregua, senza sollievo.
Dalla fine di maggio a inizio luglio, quando sono partita, abbiamo avuto una serie incessante di giorni torridi, sempre almeno 31 o 32 gradi, alcuni giorni 36, fino a 38… non ce la facevo più.
Sudare sempre, sempre, costantemente, non sopportare di avere niente addosso, non riuscire a mettere il reggiseno perché si arrotolava e si incastrava sulla pelle madida.
Se c’è una cosa che almeno qui a Lisbona ho trovato sono temperature accettabili, ok è estate e va bene, ma almeno si respira e la pressione non mi crolla sotto le scarpe… o meglio sotto le piante dei piedi, chi le sopportava le scarpe?
E poi… accidenti odio piangermi addosso ma tutte ste piccole cose che mi stanno venendo, stanno minando piano piano tutte le mie sicurezze.
Lo sapevo eh che prima o poi qualcosa sarebbe uscito ma per piacere, non si può aspettare un attimo?
non sono ancora pronta!!
Cazzo, in fondo ho quasi 70 anni, che volevo di più?
Mi rispondo da sola: un altro po’ di tempo, sana, con la forza sufficiente a fare una vita attiva.
Quella se n’è già andata.

Tante piccole cose, la pressione alta (e via pastiglietta), il colesterolo (altra pastiglietta), l’esito positivo di quell’esame e la colonscopia che dovrei fare “con urgenza” ma che per un motivo o l’altro non ho ancora fissato, le gambe che mi fanno male, il fiato corto.
E ciliegina sulla torta il soffio al cuore che ha sentito la dottoressa che mi ha visitato la settimana scorsa, non il mio medico (introvabile e che non risponde alle mie email), ma la doc del controllo obbligatorio sul lavoro.
Che mi ha detto: “io dovrei controllare l’abilità sul lavoro, i problemi di stare al computer per ore, ma adesso questo non mi importa, è più importante tutto il resto.. e voglio rivederla a settembre”
Facendomi una carezza.
Mi ha commosso, quella ragazzina più giovane di mio figlio che sembrava prendersi a cuore la sottoscritta, mi ha commosso e mi ha fatto sentire… sola.
Mi sono vista per un attimo come penso mi vedano gli altri, una donna di 68 anni da sola in un paese straniero, lontano da tutti e da tutto, persa in una città che, per quanto ci viva da quasi 10 anni, è e continua ad essere una città estranea, in un paese estraneo di cui non parla e non capisce la lingua.
Che ci fa questa donna in un mondo dove anche per chi è molto più giovane ci sono battaglie da combattere, sfide e prove da superare, cose da dimostrare?
Non ha già dimostrato abbastanza in questi nove anni e mezzo?
O meglio, in questi 16 anni da quando ha mollato tutto ed è partita con la sua valigetta chiusa con lo spago?
A quanto pare ancora no.
Quello che mi sembra è che fino ad adesso sia stato facile, una passeggiata… il bello comincia quando anche il corpo cede e comincia a mostrare segni di usura.
E avrei voglia di lasciarmi andare, di non fare niente e lasciare che vada per la sua strada.
Non lo faccio perché voglio riuscire a resistere ancora un po’, un paio d’anni almeno, per restare indipendente, autonoma, con le mie forze e la mia dignità, ancora un po’.
Coraggio Lu, stringi i denti e affronta quello che sta arrivando, ce la puoi fare, se ce l’hai fatta finora puoi fare anche il resto, dove sta scritto che andando avanti diventa più facile?

Da nessuna parte, mai!
P.S. tornando verso l’aeroporto mi sono fermata in autogrill e mentre fumavo una sigaretta ho visto una vecchia R4 spinta da 3 o 4 ragazzi per metterla in moto.
Povera vecchia R4, alla fine ce l’ha fatta a partire e chissà quanti km ancora avrà fatto… forse io non sono poi così diversa, una spinta alla volta, chissà quanti km farò ancora 😀
P.P.S. lo chiudo il sito?