Non ho più voglia di scrivere, non ho più voglia di fare niente
A volte, spesso, penso che differenza ci sarebbe se io non ci fossi.
E altrettanto spesso mi rispondo: nessuna, in fondo.
Differenza nelle piccole cose, al corso coi miei “compagni di scuola” o col prof, se io non fossi lì, se non fossi parte di quel gruppo, cambierebbe qualcosa?
Davvero?
Posso dire che si, aiuto un pochino qualcuno, per quello che posso, che so.
Lancio qualche idea, dico la mia, ma io o chiunque altro non sarebbe diverso.
Per mia sorella sarebbe un problema in meno, a casa sua sono sterile, anzi, adesso sono un peso.
Per Anna, il fatto che io sia lì non l’aiuta di certo, anzi, le dà qualcosa in più a cui pensare, oltre quello che già ha.
Valentino ha la sua vita, la volta che mi chiede di aiutarlo col bimbo io non posso.
E poi… non mi viene in mente nessun’altro, non faccio parte della vita di nessun’altro.
Cosa cambierebbe se io non ci fossi più?
Quello che sto facendo adesso è riempire il tempo, un giorno dopo l’altro, sapendo che non servirà a cambiare le cose, che lo faccio a fare?
Domani, fra un paio di mesi, finirà il corso, finirà l’estate, e mi ritroverò come prima, senza un soldo, senza possibilità di costruire un altro pezzetto di vita decente, a cercare lavoro come badante o lavapiatti, sapendo che potrei fare molto di più ma sapendo che non ne avrò la possibilità.
A che serve allora?