Non sempre ci rendiamo conto di quanto le nostre vite siano intrecciate le une alle altre.
Viviamo giorno per giorno, facciamo scelte a volte senza neanche rendercene conto e spesso le nostre scelte influiscono sulle vite degli altri in modi inaspettati e imprevisti.
Scelte piccole e grandi, scelte di vita e di morte, a volte impalpabili, leggere come piume, che occupano un tempo e uno spazio infinitesimo.
A volte crude, dolorose, definitive, che creano un’onda di marea che non si potrà mai più fermare.
Se ce ne rendessimo conto faremmo lo stesso quelle scelte?
Forse.
Forse penseremmo solo a noi stessi e andremmo avanti lo stesso, fanculo a quello che sarà.
Forse invece ci fermeremmo a pensare un attimo di più, quell’attimo che cambia tutto.
Penso alle mie scelte e penso a quelle di altre persone che hanno cambiato la mia vita.
Penso a chi conosco che con le sue scelte ha modificato il mio modo di vivere, di pensare, ha cambiato me.
Penso a persone su cui contavo che mi hanno lasciata sola.
Penso a chi io ho lasciato solo.
Man mano che passa il tempo mi sembra di avere sempre meno scelte da fare e man mano che passa il tempo ho sempre più paura di dover scegliere.
Perché non voglio far del male a nessuno, non voglio ferire, come io sono stata ferita, le persone che amo.
E sempre di più vivo in una specie di apatia, di fatalismo, che mi immobilizza.
Ma davvero vivo, così?