Dormire tranquilli

Mi sembra quasi impossibile di riuscire a dormire tranquilla in questo periodo.

Se esiste l’incertezza questi sono i giorni più incerti che possano essere vissuti.

Eppure quando mi si chiudono gli occhi la sera.. dormo

Magari mi sveglio 10 volte durante la notte, magari guardo l’ora ogni volta chiedendomi se non sia il caso di alzarmi, forse se fossi a casa “mia” mi alzerei, magari mi farei un caffè e mi metterei al pc a fare.. beh le cazzate che faccio quando sono al pc.

Scrivere, copiare files nel drive, cercare le offerte di lavoro, leggere su Facebook e anche commentare quello che altri hanno scritto, fare i sondaggi online, poi sto convertendo in pdf il blog, piano piano, in modo da poter eliminare le cose più vecchie o più personali.

Insomma quello che faccio per riempire il mio tempo.

Non che a volte io ne abbia tanto di tempo.

Stando qui da Anna succede spesso che io mi renda disponibile per dare una mano a chi ne ha bisogno, spesso non ne ho nessuna voglia ma mi dico che non ho poi tanti altri impegni per cui perchè no ?

Accompagno zia Ada dal dottore o a fare la spesa, porto Cetta in negozio, che ha ancora male al piede e non riesce a guidare e con la famiglia numerosa che ha spesso non trova nessuno disposto a portarla in negozio la mattina e spesso è costretta a restare lì anche tutto il giorno, senza pranzare, perché non ha nessuno disposto ad andare a prenderla.

Perché no ?

O Anna, se ha bisogno di qualcosa, vado a fare quel minimo di spesa che posso permettermi, ed è davvero poco, oppure altre piccole cose che lei non riesce a fare quando è al lavoro.

Oppure vado con lei a Motta di Livenza dove è ricoverato suo marito, lo so che vado lì a fare niente, come un paio di giorni fa che ho passato la giornata a camminare per il paese col cane (vogliamo parlare di quel rompipalle di bassotto? Tazio, che sa rendere le giornate un misto di nervosismo ed esasperazione, fanc al momento in cui Anna ha deciso di portarsi a casa un cane).

Oppure le corse in centro alle agenzie interinali, anche se ormai le ho passate praticamente tutte, aggiungendo al resto la frustrazione di sentirsi dire ogni volta “le faremo sapere”.

Fatto sta che ci sono giorni in cui mi sembra di correre tutto il tempo.

Oggi sono stranamente tranquilla, a casa e, miracolo, non ho in programma di dover uscire se non per un paio di cose al supermercato (abbiamo finito il vino).

E ho il tempo per pensare e scrivere un po’.

Per questo mi chiedo come faccio a dormire la notte, accumulo tensione giorno per giorno, tensione del tutto gratuita perché non è costruttiva, non mi porta a niente di utile, solo stare qui. 

Ieri notte ho sognato la mamma, erano un po’ di giorni che mi proponevo di andare da lei in cimitero, ci andrei più spesso ma è dall’altra parte della città e.. beh la benzina costa e il mio budget è quello che è..

Ma ieri notte mi sono addormentata con l’immagine di lei l’ultima volta che l’ho vista cosciente, in ospedale, l’ultima volta che si è svegliata da quella specie di coma in cui ha passato i suoi ultimi giorni.

Ce l’avevo davanti agli occhi come se fossi stata lì, potevo allungare la mano e toccarla.

E, come davvero ho fatto quel giorno, le ho preso la mano e le ho detto “dormi, mamma, sta tranquilla io sono qui..”

Mi sono sempre sentita in colpa, e mi ci sento ogni volta che ci penso, per quel momento, penso che avrei potuto dirle altro, che è stato egoistico da parte mia sperare che si riaddormentasse, come ha fatto.

E ieri mattina sono andata da lei e le ho chiesto di perdonarmi per quel momento.

Lo so che è irrazionale, lo so che io non potrò mai davvero perdonarmi, ma dopo ho trovato un po’ di pace, almeno per un po’.

E stanotte, pur con altri pensieri che frullavano per la testa, sono riuscita a dormire un po’ meglio.

Sta arrivando Natale, maledetto odioso periodo dell’anno, lo maledico ogni anno di più e spero che arrivi e passi in fretta, ogni anno di più.

Pensavo che, bimbi a parte, tutti odiassero il Natale… Anna no!

Lei addobba la casa, accende candeline profumate, tira fuori pupazzetti di neve e stelline, rispolvera ricordi e Natali passati con la famiglia con l’evidente desiderio di festa.

Io non le dico niente, partecipo con lei, l’ascolto raccontare e maledico il Natale ancora di più degli anni scorsi, sognando di scappare via, lontano, magari su una montagna coperta di neve a guardare le stelle, da sola. 

Sarebbe il miglior modo di passare il Natale che sceglierei, solo che so che non vorrei più tornare indietro.

Magari, chissà, riuscirò una volta o l’altra a passare il Natale così.

Per me il Natale ha solo una nota positiva ed è un anniversario, sono 6 anni, quest’anno.

Tu lo sai vero ?

(Visited 27 times, 1 visits today)