Un altro settembre

Eh sì, settembre è arrivato.

Questa estate che all’inizio sembrava dover essere quasi eterna ormai si sta dirigendo dritta dritta verso la sua fine.

Certo, manca ancora tempo prima del primo freddo, delle foschie mattutine, di dover chiudere la finestra e mettere via il ventilatore, l’estate e il caldo si trascinano a lungo da queste parti, ma già solo vedendo il calendario la sensazione è che le cose stiano per cambiare.

Le cose, quali cose?

Beh, adesso la sera quando finisco di lavorare è buio pesto, per esempio.
Fino a poco fa andavo in cucina senza dover accendere la luce, adesso è praticamente notte.

Che stronzata dico, fra 20 giorni sarà l’equinozio, ovvio che sia così.

E poi le mie ferie ormai sono vicine, finalmente, thanks god, ormai conto i giorni sulle dita, ne mancano 9, oggi compreso, e poi un bello stop di 20 giorni, non vedo l’ora.

E se mai e poi mai mi è venuto in mente di andare al mare nei mesi passati adesso è davvero una cosa quasi assurda, ma quando mai? Andare a prendere vento e freddo? Ma siamo fuori?

Lo scrivo ridendo perché Sandra, la mia iperconvenzionale coinquilina, in questo momento sta riempiendo lo zaino, le ho chiesto: stai uscendo?
Mi ha risposto: vado al mare, no?

Come se fosse la cosa più logica del mondo, come se non esistesse nient’altro nella vita da fare di domenica in una città come Lisbona.
Che cavolo di domande fai?

Sì, domenica 1° settembre 2024

Il tempo non è male, il cielo è popolato da nuvolette bianche (tendenti al grigio) che corrono lassù, il sole appare e sparisce, e quando appare c’è troppa luce, come al solito, ma sicuramente non come un mese fa quando non riuscivo a sopportarla.

Il gran caldo non c’è più e se tornerà sarà per un breve, veloce exploit.
Il venticello che entra dalla finestra a tratti è fresco, leggero.

Io fra un’oretta inizierò la mia giornata di lavoro, con poco entusiasmo come ultimamente succede, ma nello stesso tempo ringraziando che è domenica e non ci saranno troppi rompimenti di palle.

Stamattina mi sono svegliata, da una notte agitata con mille altri risvegli, con un sacco di idee per la testa.

Niente di davvero realizzabile, dopotutto, ma sognare non costa niente, no?

Stamattina sognavo l’Australia.

Ultimamente la sogno spesso, anche sul lavoro vado a vedere dove stanno i miei clienti, posti con nomi stranissimi, posti dove al contrario di qui sicuramente la sensazione è quella dell’inverno che finisce, dell’estate che sta arrivando… che cosa strana per noi, no?

Stamattina frugando in rete ho trovato il link ad un sito che spiega passo passo come percorrere una Highway che fa il giro di tutta l’Australia lungo la costa (la Highway 1), un round trip di 14500 km, insomma il giro dell’orto.

Che bello, che sogno, partire da un punto qualsiasi e andare, avanti, avanti, senza fine.
Da una città all’altra, fra spiagge bianchissime, deserto infuocato e il nulla tutto intorno… c’è un tratto lungo 150 km senza una sola curva.

https://en.m.wikivoyage.org/wiki/Highway_1_(Australia)#

Sognavo… un anno, con un camper o una buona macchina con grossa roulotte, qualcuno che mi accompagna (pensavo di dire a mio figlio “prenditi un anno e partiamo”), e via, partire e lasciare che il resto del mondo vada affanculo per cazzi suoi.

Quei sogni che sai in partenza impossibili, dove vuoi che vada io a 70 anni?
non ci riuscirò mai a realizzare un sogno come questo (a meno che io non vinca alla lotteria, difficile, visto che non gioco).

Ma come dicevo sognare non costa niente… e la realtà è quella che è.

Per cui eccomi qui, a scrivere al mio pc prima di fare colazione ed iniziare a lavorare, in questo inizio di settembre, e mi guardo intorno nella mia stanza, guardo il solito casino, il letto tirato su in qualche modo, la scrivania coi suoi pc (il portatile e quello di lavoro), le pareti gialle di fumo.

Il piatto della cena di ieri sera è ancora lì, da lavare, c’erano le ragazze in cucina prima, in tre non ci si sta proprio… ma anche in due ci si pestano i piedi.

La polvere sull’HD e un po’ dappertutto, il bollitore, il router… e fuori dalla finestra il resto di questo mondo che è casa mia.

Smetti di sognare, Lu, torna a casa, che s’ha da laurà pe’ campà.

Buongiorno settembre, ben arrivato.

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