
E dopo le ferie, tornata al lavoro, ho ritrovato quello che avevo lasciato, un ambiente di incertezza, scontento fra i colleghi, insoddisfazione.
Le cose non stanno andando bene, proprio no.
Quello a cui avevo accennato qui – https://www.lushabar.it/rampdown/ – e poi anche qui – https://www.lushabar.it/un-po-cosi/ – si sta concretizzando, venerdì scorso sono andata in ufficio e non c’era nessuno del mio Team, tutti a casa (quelli che nel tempo che ero in ferie non se ne sono andati).
E la sai la bella cosa?
Sono andata perchè il sup Alex mi aveva detto che dovevano consegnarmi un voucher, un riconoscimento per il mio impegno e per quanto mi sono rotta le palle a gennaio fra settimane di 6 giorni e full immersion di lavoro.

Ho un ricordo di una chiacchierata con Federica la scorsa estate quando mi accennava anche lei che qualcosa sarebbe arrivato… mi aveva detto che lei stessa aveva proposto 250€ e le avevano detto “anche di più”…
Beh dai, ho pensato, almeno riconoscono qualcosa, almeno mi fanno vedere che il mio lavoro vale qualcosa di più… ma che cretina.
Oh, me l’hanno dato il voucher, anzi due, che credi??
Vedere quelle due gift cards mi aveva fatto sentire meglio, sinceramente… ma vedere poi l’importo, che fra tutte e due riesco forse a fare la spesa un paio di volte, mi ha fatto sentire schifata, presa in giro, delusa e disillusa.
E il lavoro non va meglio, ormai è limitato a due o tre cose, sempre le stesse, io che ero abituata a gestire anche cose complicate mi ritrovo a fare click-click fra uno sbadiglio e l’altro.
Mi dico che magari devo riabituarmi a ritmi diversi ma la verità è che mi annoio, mi sento sprecata, fare a ripetizione le stesse cose che facevo quasi 5 anni fa quando ho iniziato mi fa sentire quasi inutile e mi fa passare la poca voglia di impegnarmi che mi è rimasta.
E nelle mie fantasticherie del dormiveglia, dopo una notte quasi in bianco (sono sveglia dalle 3:30) ho immaginato…
Questa che scrivo qui è la mia idea di quello che vorrei scrivere quando me ne andrò, se mai succederà che avrò la fortuna di cambiare progetto, chi lo sa.
Avventura in Insulet

La mia avventura in Insulet è iniziata quasi 5 anni fa, a febbraio 2020, poco prima che sul mondo scoppiasse la pandemia.
Ho fatto in tempo a fare il training e un paio di settimane sul floor praticamente solo di affiancamento e poi è iniziato il lockdown con lo smart working, che abbiamo salutato con un brindisi con la “Corona” (coronavirus, ricordi?) l’ultimo pomeriggio in ufficio, con colleghi che non ho rivisto mai più.
Quanti amici e colleghi se ne sono andati da allora, tutti i ragazzi che hanno iniziato con me, moltissimi altri conosciuti in Teams, con cui ho lavorato e chiacchierato e che poi piano piano sono spariti, alcuni sono riusciti a diventare supervisors per poi andarsene a loro volta, sono lunghi 5 anni.
E nel tempo il lavoro si è evoluto, ho visto arrivare i DASH, aprirsi il mercato DE, morire EG e dato il benvenuto (non molto ottimisticamente) a GSX, iniziare SAP, nascere Op5.
Nei mesi il mio lavoro è diventato più bello, accattivante, quasi divertente, mi dava molta soddisfazione.
Banalmente avere la responsabilità dei rush mi faceva sentire parte di qualcosa di buono e poi mi dava la possibilità di avere rapporti con gli agenti, i Floor supporters, i supervisors, molto spesso più che con i miei stessi colleghi del BO.
Quello è stato un bel periodo per me, lungo, è durato circa quattro anni, in cui ho imparato molto e ho cercato di dare il massimo che potevo, e quello che davo era riconosciuto ed apprezzato.
Quando nel giro di pochi giorni, se non ore, quel mio ruolo è finito, mi sono sentita come persa, sbigottita, incredula, come punita per qualche errore che non sapevo di aver fatto e che non capivo.
Questo lavoro adesso per me è tornato alla banalità di cose ripetute all’infinito, senza stimoli, senza sfide, e non mi ci ritrovo più.
La verità è che mi annoio ed annoiarmi è una cosa che non posso permettermi, se voglio restare viva e attiva, se voglio avere qualche soddisfazione.
Io non so lavorare annoiandomi, non fa per me.
Per questo motivo me ne vado, lascio questo progetto che mi ha dato tanto ma che adesso vedo come esaurito, in agonia.

Ho moltissime persone che mi hanno accompagnato per questa strada, quelle che ancora ci sono, colleghi che sono diventati amici come Ana Maria, Federica, Pasquale, Emran, Filomena, Christian, Rocco, Claire…
E supervisors e FS che mi hanno supportato e sopportato, Alex, Marco, Martina, ma anche quelli di altri teams, Rafael, Victor, Francesco, Nancy, Catarina, Roisbel, Paolo, Romina, Pablo, Matt, Carlos, Andrii, Nicole… mi scuso se li scrivo in disordine e se magari ne ho dimenticato qualcuno, tutti voi siete stati importanti per me e devo e posso solo ringraziarvi della fiducia e dell’affetto che mi avete sempre trasmesso, tutti voi.
La mia avventura in Insulet è iniziata il 24 febbraio 2020 e finisce ….
Vi auguro tutto il meglio, spero che stiate bene e che troviate soddisfazione in quello che fate.
Cercherò di fare lo stesso.
Forse arriverà il momento in cui invierò questo messaggio, o qualcosa di molto simile, e chiuderò questo capitolo.
Lo spero sinceramente, per ora ci costruisco su castelli e fantasie…