Rampdown

Che sentirsi “un po’ così” porti sfiga?

Rimuginare sulle cose, come sono e come dovrebbero essere, può portare sfortuna?
Oppure semplicemente il mio istinto mi ha detto, senza che io me ne accorgessi, che le cose stavano cambiando?

Oggi sono io che faccio 2+2 ripensando alla settimana scorsa, il Cliente che voleva vedere tutto, capire tutto, sapere tutto, il tizio indiano che mi stava alle spalle facendo mille domande, oggi riesco a dare una risposta, per quanto parziale.

Ieri… bene, ieri è caduta la bomba nel Team BO di Insulet.

T4i, il meeting che teoricamente dovrebbe essere settimanale ma che ormai facciamo una tantum, il Sup Marco ha scritto per tutta la mattina “mi raccomando, essere puntuali, mi raccomando regolate le vostre pause in modo da essere presenti, mi raccomando è molto importante…”
E lo era davvero.

Ripensandoci dopo è stato un po’ un deja vu, il boss dei boss presente in videoconferenza (non succede MAI), tutti presenti come richiesto, il discorso di apertura: “siamo un Team che è iniziato con una trentina di agenti, adesso siamo 300, stiamo facendo un ottimo lavoro, mamma mia come siamo bravi… ” e via così.

Già sentito?
Circostanze simili?
Certo!
In Wish, quando nel giro di meno di un mese è finito tutto.

E infatti il resto è stato un po’ meno entusiasmante.

Con l’ovvia premessa che “Insulet è un progetto longevo, non come altri che durano un paio d’anni e poi se ne vanno, Insulet resta e non cesserà la sua presenza a Lisbona” il seguito è stato praticamente “business is business, niente di personale”.

Non voglio e non potrei ripetere qui tutta la manfrina che è seguita, il succo è che una parte di Insulet si sposta in India, a partire da circa metà settembre, iniziando col backoffice, cioè noi.

Perchè?
Costi, ovviamente, Lisbona è diventata cara, ormai vivere qui o in Italia ha gli stessi costi e gli stipendi si sono adeguati, pensando che in India pagano un impiegato 200 o 300 € al mese anche una capra capisce che per un’azienda con migliaia di dipendenti la differenza è enorme.

Perchè il BO per primo?
Perchè è il più semplice da spostare, non servono infrastrutture e attrezzature speciali, un PC e una connessione e puoi lavorare, tutto qui.

E così è iniziato il discorso che da un lato diceva: chi lavora meglio è avvantaggiato e manterrà un posto, magari potrà essere ricollocato con mansioni diverse, più specializzate, ma non rischia di perdere il lavoro.

Dall’altro era una spinta a muoversi, vedere che altri progetti sono disponibili per esempio, con la specifica assicurazione “noi vi daremo tutti i feedback possibili per farvi avere delle buone possibilità, vi conosciamo e potremo aiutarvi a trovare il meglio possibile” e via così.

Insomma il succo era: “cominciate a fare richiesta di cambio progetto che è il momento migliore” oppure “cominciate a mandare in giro i curriculum”.

Dire che ero sotto shock è dire poco.

Si perchè… ma che cazzo mando curriculum io?
In un mondo dove se hai più di 40 anni ti scartano senza neanche guardare cosa sai fare, chi può mai pensare di prendere in considerazione chi di anni ne ha quasi 70?

Ho in mente l’immagine di una impiegata che vaglia i curriculum che, con una smorfia schifata, prende il mio CV con la punta delle unghie laccate (per non sporcarsi le mani) e lo deposita direttamente nel cestino, come se fosse scritto sulla carta igienica (e neanche pulita) 😀

Ok, so di sicuro cosa NON farò, mandare curriculum.

Quanto a cambiare progetto beh… vorrà un’azienda come TP investire in Training e primi mesi di inevitabili errori e stronzate su una persona che nel giro di pochi mesi può prendere ed andarsene in pensione?

Magari si, come dice Alex, il mio supervisor, “Ageism is not allowed in Portugal” ma… business is business, non patatine fritte.

Che altre opzioni mi restano?
Restare in quello che rimarrà di Insulet BO, con chissà che posizione e mansioni, sempre se sarà possibile e se sarò all’altezza… oppure davvero andare in pensione, cercando di ottenere il massimo possibile come buonuscita, magari TP stessa pur di cacciarmi può farmi un’offerta decente, chi lo sa.

E speriamo il più avanti possibile, anche se credo le cose si muoveranno velocemente, l’esperienza in Wish mi ha mostrato che quando TP chiude qualcosa lo fa in fretta, senza pensarci su tanto.

Arriva fine anno (sembra strano a dirsi ad Agosto ma tutto si muoverà in meno di un mese e poi che ci vuole?), se come sembra ci sarà una rinegoziazione del contratto fra Insulet e TP sarà per il 2025 e per allora tutto dovrà essere ridimensionato.

E la frittata fatta e pronta da servire… bon appetit!

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Un commento

  1. 11/8/24
    Devo aggiungere qualcosa, una specie di rettifica, o meglio un ridimensionamento.
    Piccola premessa, Federica, che considero un’amica e a cui voglio molto bene, se ne va da Lisbona col suo compagno, Daniel, continueranno a lavorare per Insulet dall’Italia per un po’, partiranno martedì prossimo.
    Ieri pomeriggio hanno riunito un po’ di amici per un saluto e poi sono andati alla Mercantina, pizzeria qui vicino, dove li ho raggiunti ieri sera quando ho finito di lavorare.
    E, visto che lei è “dentro” (in effetti lei è parte del “Cliente”, non più una collega), le ho chiesto lumi su tutta la storia che sta succedendo, India e quant’altro.
    Ha confermato quanto già sapevo ma in un certo senso ha rettificato quello che sarà la mia prospettiva per il futuro (e quella del BO in generale).
    Fermo restando che quando si ha a che fare con un’azienda che vuole risparmiare soldi tutto è possibile, lei dice che non è previsto un taglio del personale, chi se ne va per qualunque motivo non verrà sostituito, per cui ci sarà una diminuzione dei numeri di gente che lavora lì, ma chi resta non corre il rischio (sempre a quanto dice lei) di perdere il lavoro.
    Questo già mi ha sollevato un po’, vedremo Lunedì quando parlerò col mio Sup cosa verrà fuori.
    Di teorie e di voci ce ne sono mille e altre mille ne verranno fuori, alla fine è l’azienda che muove i suoi pedoni sulla scacchiera e ad un certo livello noi siamo solo numeri, pedoni da sacrificare.
    Ma almeno in questa prospettiva sono un po’ più tranquilla.

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