Sicurezze

Sentirsi sicuri è un lusso, chi non ha mai perso tutto, chi ha sempre qualcosa a cui tornare, non può sapere cosa significa.

In effetti, devo essere sincera, qualcosa ancora è rimasto, oltre la mia vita qui c’è sempre qualcuno che mi vuole bene che aspetta a casa, ma sarebbe sempre un ripiego, non posso chiamare questo “sicurezza”, non del tutto.

La sicurezza è svegliarsi la mattina e sapere di essere al proprio posto e che nessuno potrà portartelo via.

La sicurezza è sapere che, anche se lontani, gli scampoli della tua vita, sparsi qui e là, ci sono e fanno da punti fermi, da boe di riferimento che puoi perdere di vista ma sai che puoi ritrovare.

Poi ogni tanto una di quelle boe sparisce, è un dolore, quello della perdita, quello delle cose che cambiano, ma la vita è così, ti porta via un pezzetto alla volta e si impara a conviverci.

Gigi era una di quelle boe, non la più importante per la mia vita, ma era una presenza, qualcuno che sapevo che c’era, che faceva parte di quegli scampoli un po’ dispersi.

L’immagine che mi viene in mente è me stessa al centro di un imprecisato ambiente, molto vago e molto nebbioso.

E tutto intorno a me, ma lontane, ci sono figure che posso identificare, alcune sono lì da decine di anni, altre appaiono e poi scompaiono, a volte durano un po’, altre un battito di ciglia.

Sembra la scena di Ghost, forse è proprio quella che mi ha colpito, quando Sem se ne va dove deve andare e la musica ti fa venire il groppo.

Quelle figure per me sono le persone che ho avuto intorno nella mia vita e una di quelle figure adesso non c’è più, c’è un altro buco in quella parete di ombre.

Gigi, è stato un colpo, per quanto non avessimo molti rapporti, riallacciati negli ultimi 2 o 3 anni ma con poca frequenza, sapere che se n’è andato è stata una bella botta.

Mi piaceva Gigi, mi è sempre piaciuto, era un bel personaggio, viveva e lavorava da sempre col vino, quello buono, ed è l’eredità che ha lasciato a Mattia.

Gigi che quel vino distribuiva generosamente, con la stessa generosità che lo caratterizzava in tutte le sue cose, e lo beveva con la sfrontatezza e l’allegria di un ragazzino, sempre e da sempre.

E un ragazzino scavezzacollo è sempre stato, un’anima giocosa, di quelle che pensi giocano a tirare la falda del cappotto di Dio.

Gigi e le sue risate se ne sono andati, il mondo ha un sorriso in meno.

Cin cin, Gigi, à ta santé !

8 giugno 2018

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