Piccole ferie – giorno Uno

Eccole qua, sono arrivate queste micro ferie (4 giorni in tutto) che mi ero presa come assaggio dell’estate.

E l’estate è arrivata giusta giusta, sembra impossibile ma fino a ieri la mia coinquilina si lamentava “sembra Novembre” (andando in giro per casa in vestaglietta e col culo fuori), ma era davvero freschino, lavorando da casa stavo in pantaloni e golfino, non sembrava davvero Giugno.

Ma oggi è il primo di Luglio e a quanto pare il calendario si è allineato col sole e oggi fa davvero caldo, il telefono diceva 25° e io pensavo “ma dove!!” … e infatti arrivata a casa erano 28°.

Come il mio calendario di ferie, oggi primo giorno, ho chiamato Bolt sulle 11:30 e sono andata a ritirare la macchina che ho noleggiato per questi giorni.

A parte la mezzora di attesa direi tutto bene, Toyota Aygo (non mi ricordo se ne ho già avuta un’altra, forse) piccolina, carina, che decide lei quando partire, sul cruscotto esce la scritta “Not ready to drive” e non parte manco a prenderla a mazzate.

Poi si decide, cosa le faccia cambiare idea non lo so davvero.

Quello che è andato meno bene sono io.
L’idea era di fermarmi ad un supermercato, prendere qualcosa per la giornata e magari anche per domani e poi (pensavo) andare a Troia.

Peccato che fuori dal Lidl sono andata in panico, mi è venuta una paura folle, per un attimo ho pensato “lascio la macchina qui e torno giovedì per portarla indietro al noleggiatore”. figurati fare 135 km fino a Troia o dovunque, figurati mettermi in mezzo al traffico di Lisbona, figurati…

Per un attimo ho anche pensato di chiamare Valentino dicendogli “ho paura vieni a prendermi”.

Poi mi sono resa conto… ma dove se n’è andata a finire la mia indipendenza, la mia autonomia, dove è finita la Luisa che parte senza una meta precisa, che attraversa le montagne, che va’ dovunque senza pensare…

E’ ancora qui?
Cosa è cambiato?
Qualche anno in più, e allora?
Non guido quasi più, e allora?

E allora ho ridimensionato, ho pensato di fare un giretto più breve, una meta più vicina per riprendere confidenza col traffico, la macchina, guidare.

Anche perchè domani ho in mente un giro un po’ più lungo, che faccio se mi blocco adesso?
Non esco più di casa?

E mi sono messa la paura in tasca, sono salita in macchina, ho messo il navigatore (pensando anche che ci sono tante capre che guidano tutti i giorni, il peggio non sono io di sicuro!) e sono andata verso il Ponte Vasco de Gama e verso Alcochete.

Carino Alcochete, paesino affacciato sul Tejo che sembra un mare (vicino all’estuario), col le sue stradine, le casette basse con finestre e porte dai contorni colorati, azzurro, blu, giallo, rosso, un arcobaleno su sfondo bianco, la chiesetta all’angolo della strada lungo il “fiume”, il molo che porta al piccolo faro, i pescatori di vongole che arrivavano con le barche e scaricavano il pescato della giornata.

Bel posto, tranquillo, silenzioso, affacciato su quel fiume con tutti e due i ponti sullo sfondo (Vasco de Gama e 25 de Abril) e poi Lisbona a fare da cornice.

Ho camminato, mi sono rilassata, mi sono ritrovata.

E mi sono ritrovata stanca come se avessi scalato 27 montagne per cui verso le 4 del pomeriggio sono tornata verso casa, ho girato un po’ in tondo per trovare parcheggio ed eccomi qua.

Domani… altro giro, altro regalo 😀

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