Sì, io fumo

Il 1° settembre è arrivata la nuova coinquilina, Odelia, ne avevo parlato?

Non mi pare, solo che aspettavamo il nuovo arrivo, io e Sandra, come al solito sperando che TP ci mandasse qualcuno di decente, perlomeno non un ragazzotto tedesco o francese in vena di feste e canne.

Da questo punto di vista ci è andata bene, direi, Odelia ha 33 anni, è israeliana, carina, gentile, un po’ spaesata, accenna a come si vive in Israele – male – e dice che si trova bene a Lisbona.

Poteva sembrare il meglio possibile, per dirne una fin da subito butta le immondizie quando serve, compra le cose che mancano, non ci si accorge neanche che c’è.

Tutto perfetto, dai!

Davvero?

Le da fastidio il fumo, l’odore del fumo.

E davvero, la capisco, ci mancherebbe, la capisco eccome, a volte da fastidio anche a me.

Solo che, sai, quando si arriva in un posto nuovo con persone che non conosci, beh ti ci devi un po’ abituare no?

Oggi è il 17 settembre, sono un paio di settimane che è arrivata, e ad abituarsi non ci ha neanche provato.

Dopo un paio di giorni che era qui mi ha mandato un messaggio una sera (ero già a letto ma non era tardi) dicendo che lo sentiva proprio, che le dava la nausea, di fare qualcosa.

Ma sempre gentilmente, col tono di chi dice “vienimi incontro, troviamo una soluzione”.

Ho rimesso in funzione l’air purifier, quello che avevo preso l’anno scorso e sembrava funzionasse, ma a quanto pare non è bastato.

Premetto, e questo forse sì che l’ho già detto, io ho sempre, sempre, la finestra aperta, giorno e notte, ho sempre, sempre, il “salame” sotto la porta, lo so che l’odore si sente lo stesso e la mia porta ha almeno mezzo cm. di fessura tutto intorno, più di un cm. sotto, a livello di pavimento, che posso farci?

E nella mia stanza ho vissuto quasi 3 anni di smartworking grazie al lock down (altra cosa di cui dobbiamo ringraziare il Covid), ovviamente fumandoci dentro, e si vede, le pareti sono ormai marroncine, non esiste niente in camera mia che non puzzi di fumo.

Adesso ho sempre, sempre, l’aeratore acceso, che posso fare altro?

Lei non ha più detto niente, neanche a Sandra che ieri mi raccontava di aver chiacchierato con Odelia per un bel po’.
Non ha più neanche accennato al problema.

Solo che…

Un paio di giorni fa arriva una mail dall’Housing di TP, una specie di “primo avviso” che ricordava le regole della casa riguardo al fumo.
Insomma, zitta zitta e senza preavviso, Odelia è andata all’Housing lamentandosi del problema.

Lei adesso dice che pensava che, essendo l’ultima arrivata, la mandassero da qualche altra parte, ma la soluzione di TP in questi casi è una sola, veloce e senza ripensamenti o discussioni: in caso il problema non si risolva semplicemente eliminano il problema, cioè me.

Insomma, siamo alla frutta.

Adesso: le ho chiesto un po’ di pazienza, io fra due giorni vado in Italia per un paio di settimane per cui la “libero” della mia presenza, almeno per un po’.

Poi a novembre, se tutto va bene, dovrei tornare da mia sorella fino a gennaio, un altro paio di mesi fuori dalle palle.

Ho comprato su Amazon un altro air purifier, uguale a quello che ho, che lei si metterà in camera sua, e speriamo che basti, almeno per un po’.

E quando torno cercherò casa.

Magari lo dicevo ma sono stanca di stare qui, sono stanca di questo continuo movimento di gente che viene e va, di tutti questi limiti di cui si deve sempre tenere conto quando si convive con estranei.

Figurarsi, a volte anche con le persone che ti stanno vicine è sempre tutto un piccolo compromesso, per ogni piccola cosa, immagina con gente che viene da chissà dove, con abitudini diverse, mi viene in mente Tara (Sudafrica) con la sua pasta precotta e un’ora chiusa in bagno il giovedì sera, o Josè (Venezuela) con le sue uova con cui bruciava le padelle e le docce notturne.

O Victoria, con le sue canne continue che appestavano casa (e in questo senso adesso capisco anche Odelia).

O Tania che mangiava in piedi in cucina, con la porta chiusa e monopolizzandola per ore, e lasciava le uova sode nell’acqua in frigo per giorni finché puzzavano, o anche Sandra che prepara cose da gourmet restando in cucina per delle ore sporcando 3500 piatti, pentole, padelle (sempre lavando tutto, per carità, certe montagne sullo scolapiatti…) e sta sempre coi gatti che le girano intorno (resto dell’idea che sono loro che dobbiamo ringraziare per l’invasione di pulci della primavera scorsa).

Si fa, ci mancherebbe, sotto sotto è anche bello il confronto, vedere le cose in modo diverso dal tuo, imparare a vivere con gli altri, è assolutamente positivo, ma ci vuole pazienza, molta pazienza, e poi tutto piano piano si sistema.

Solo che la mia pazienza sta finendo e sono stanca, dei compromessi ma soprattutto della provvisorietà, quella che dura da quasi 8 anni.

Sono lunghi 8 anni senza un vero punto d’appoggio dove poter tirare il fiato, serve un posto da chiamare Casa e non basta una stanza in un appartamento condiviso, non basta più.

Il problema, grosso, è che gli affitti a Lisbona sono alle stelle.

Sto guardandomi intorno fuori Lisbona, non mi interessa dove, anche nel paesino più sperduto, va bene lo stesso, tanto TP e Insulet mi fanno lavorare da casa.

Sto cercando un T0 o un T1, dopotutto cucina e bagno a parte, vivo da otto anni in una camera 3×4 (e anche meno).

E adesso cerco di uscire il meno possibile dalla mia camera, mi porto le cose da mangiare, ho il bollitore per farmi un tè e il caffè istantaneo con le micro confezioni di latte e il dolcificante, cucino in fretta una volta al giorno e poche cose… ma quanto posso andare avanti così?

Sto cercando un posto dove, quando voglio e senza pensare a nessun’altro, mi accendo una cazzo di sigaretta in pace.

Aggiunta del 18/9/23 (da keep)

Che cazzo ci faccio alle 7:30 di mattina seduta ad un tavolino della padaria?
Sono in ferie ma già comincia male, almeno riuscissi a dormire di più non dovrei uscire di casa per fumare una sigaretta.
E già l’ho fatto alle sei o poco più.
Menomale che domani me ne vado

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