Non è poi così male…

…far parte del mondo.

E a volte basta così poco per rendersene conto.

Ieri per me era domenica, e visto che per il calendario era solo giovedì, sono andata a fare spese.

Mi sono fatta un regalo, una borsa per sostituire quei vecchi residuati bellici che mi porto dietro da anni, e lo zainetto che ha visto decisamente tempi migliori, ormai consumato sui bordi e talmente sfruttato che mi chiedo ogni volta se si deciderà a rompersi la tracolla, minaccia di farlo da anni.

E per dimostrare come le cose cambiano senza quasi che ce ne rendiamo conto, l’ho presa rosa.

Io che uso qualcosa di rosa è decisamente una novità, sicuramente se me lo avessero detto anche solo pochi anni fa avrei pensato: “mai e poi mai, io ODIO il rosa!”.

E invece.. non solo, anche un maglioncino (eufemismo, mi fa quasi da vestito, per cui enorme), pure rosa.
Ma comeeee, sono davvero io???

Poi un giretto al Continente, quello gigantesco al Colombo, non che avessi chissà cosa da prendere, lo sfizio di girare un po’, senza il tempo che preme, senza fretta.

Ho preso una piantina di prezzemolo per la mia coinquilina che lo usa sempre (io mai, neanche dove ci vorrebbe, ebbene si), anche perchè l’anno scorso quando lei era in ferie le ho ucciso la piantina che lei curava come una figlia, mi sento ancora in colpa.

Sono tornata a casa contenta, erano quasi le 2 e stavo morendo di fame, oltre ad essere esausta (mica sono più abituata a stare in giro per ore).

E poi ieri sera ho replicato, passeggiata di un paio di Km fino a Entrecampos passando per il parco di Campo Grande (quella che fino a 2 anni fa facevo tutti i giorni per andare al lavoro, quando ancora esisteva una cosa chiamata “andare al lavoro”), era in programma una pizza con Darietta, l’unica rimasta dell'”infornata” di gennaio 2016, per festeggiare il nostro 6° anniversario a Lisbona.

E, sorpresa, c’era anche Marco, anche lui arrivato solo pochi mesi dopo di noi, quello che era partito per Cork a settembre e che ha mollato tutto ed è tornato “a casa” a Lisbona.
Ero proprio felice 🙂

La pizza al Mercato di Napoli – la pizzeria di Francisco (ho scoperto solo ieri, dopo 6 anni , come si chiama il proprietario, ma pensa te) – una birretta da Luisa (storico bar vicino alla sede del lavoro, dove siamo andati tutti fin dal primo giorno) con baci e abbracci con Luisa (appunto) che non vedevamo ormai da almeno un paio d’anni (grazie Covid).

Un incontro con chiacchiere con una biondissima ragazza olandese che ci ha raggiunti e si sentiva un po’ persa, a Lisbona da poco, simpaticissima, un vulcano in eruzione, che alla fine ci ha detto “today is my birthday” e allora via di nuovo baci e abbracci, alla fine Daria ha detto: “speriamo che non abbia il Covid se no ce lo ha passato a tutti :D”

Bella serata, fatte un paio di foto e mandate a Elisabeth, e Daria le ha lasciato un vocale: “Non rompere il c.., stasera Luisinha è con ME!!”
Faremo replica il mese prossimo per il mio compleanno, non voglio allontanarmi di nuovo da chi mi vuole bene.

Bello, davvero bello, mi ha tirato su dalla depressione dei giorni scorsi, mi ha fatto sentire che, nonostante le molte assenze, la mia famiglia Lisboeta non è finita del tutto chissà dove, sono ancora a casa mia, dopotutto.

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