la mia mamma

Ieri finalmente siamo andate da lei, quando siamo arrivate era sul pianerottolo, quasi in fibrillazione, e quasi si metteva a piangere dalla commozione, non vedeva l’ora di abbracciarci e di averci vicine.

Mia sorella non la vedeva da Pasqua, io da una ventina di giorni ma non è solo quello, il fatto che passi un po’ di tempo fra una volta e l’altra è normale, lo è sempre stato negli ultimi anni, ma stavolta era diverso.

Per qualche momento è stato come se la malattia di suo marito ci proibisse, in qualche modo, di vederla, per rispetto a lui, e ieri siamo andate proprio per dire no, è nostra madre e abbiamo il diritto di vederla !

Può sembrare impossibile, ma si arriva a questo punto, e anche oltre.

Ovviamente sono cose non dette, interpretazioni, ma non per questo meno pesanti, ovviamente nessuno ha mai detto “non potete venire qui” ma sia il marito che le sue figlie lo avevano fatto capire, in molti modi.

Beh, no, non esiste!

Siamo partite da casa subito dopo pranzo, non abbiamo fumato in macchina per la strada, né tanto meno lì, e per non dargli soddisfazione non abbiamo acceso la sigaretta fino a quando non siamo state fuori dalla vista, andando via.

Chi non fuma non può capire: l’emozione, la rabbia, la pena per la situazione: la prima cosa che fa da viatico è accendere una sigaretta.

Ogni tanto mi sento una specie di paria, solo per il fatto di fumare, spesso ci si sente divisi in 2 gruppi, chi fuma e chi no, siamo una razza diversa, spesso da condannare e denigrare e nel nostro caso ne abbiamo la dimostrazione.

La mamma, la nostra vecchietta…

Nei giorni scorsi ci sono state telefonate, discussioni, ipotesi, con tutti.

Nostra zia (sua sorella) ieri mattina ha chiamato dicendo che si deve stare attenti a come si parla con lei, che non ragiona più.

NO ! non è vero.

La mamma ragiona, capisce, è cosciente e presente, più che mai.

Soffre della situazione in modo doppio, da un lato per l’uomo che ha scelto 26 anni fa, dall’altro per le sue figlie, perché ne ha bisogno e si sente separata da loro.

Ieri… le siamo state vicine tutto il tempo, io le tenevo la mano e non mi lasciava più.

Ogni tanto mi guardava e diceva “la mia sisi..” come mi chiama lei, e solo lei, e sorrideva.

Era arrabbiata perché sperava di stare con noi un po’ in pace e invece c’erano anche tutte e due le figlie di lui, inaspettate ospiti, si sono presentate senza preavviso.

E lei che aspettava invece me e Adriana per ben 2 volte era rimasta delusa e frustrata nel vederle arrivare.

Il tempo di stare con lei è stato poco, un paio d’ore, ci sarebbero state molte altre cose da dire, da fare ma il tempo è volato.

La mia mamma… come ti voglio bene, mamy..

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