Frammenti di vita

Oggi di lavorare poca voglia, anche se comunque non è che io stia con le mani in mano.

Solo lavoro meccanicamente, con la testa altrove, in mille pensieri che saltano come ranocchie impazzite da uno all’altro, e quando me ne rendo conto ho paura di aver fatto qualche cazzata, controllato oppure no qualche dato… non va bene così.

Niente di importante, piccole cose.

I pensieri sono una strana cosa.
E’ strano come certe piccole cose, immagini o anche suoni, ci riportino in mente altre piccole cose, per associazione, per chissà quale collegamento mentale inspiegabile.

Mi succede quasi sempre mentre lavoro, chi lo sa perchè, scegliendo dalla lista dei templates delle email ce n’è una che mi riporta sempre alla mente un’altra immagine completamente diversa, che non ha proprio niente a che fare con quello che vedo.

Come posso spiegare… non è facile come sembra perchè razionalmente mi rendo conto che è assurdo, ma è proprio quello che mi capita.

Faccio più presto a mostrarlo, e lo faccio soprattutto per me stessa, magari questa cosa finirà, se lo scrivo e lo mostro.

La parte superiore della foto è il link per l’email, niente di strano, solo un link, forse la parola “Express”, forse la disposizione del testo.. ecco nella seconda parte cosa ci vedo io.

La vecchia, e ormai credo in disuso, stazione di Ponte di Brenta, con le sue transenne in cemento e subito lì le rotaie, dove andavamo a vedere i treni con Valentino quando era piccolo.

Delle volte mi chiedo se c’è qualche rotella che perde colpi nella mia testa, ha senso quello che ho scritto?
Probabilmente non molto, ma così è.

E questa stessa strana associazione di idee me ne porta un’altra ancora.

“In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità.
A me ricordava la gonna di Jane in un ballo di tanti anni fa…”

E mi ritrovo a canticchiare la canzone…

Strane cose, pezzetti di vita che in qualche modo si riuniscono in questa macedonia che ho nel mio cervello, pezzi di ieri vicini e lontani, di oggi e, chi lo sa, magari anche di qualche domani.

Il domani non deve essere necessariamente il mio.

Valentino stamattina mi ha mandato un vocale su WA, oggi per la prima volta Leone torna a casa da scuola da solo.
Porca miseria è una tappa importante per un bimbo, mi sono commossa al pensiero, mi piacerebbe poter ricordare come (e quando) è stato per me con suo padre, la mia memoria di merda mi lascia con degli enormi buchi neri.

Gli ho risposto che io mi sarei nascosta dietro un angolo per vederlo tornare.. e mi ha mandato una foto dove si intravvede il cucciolo per strada, fatta da dietro un angolo 😀

Insomma, essere genitori sembra avere dei canoni fissi, facciamo fatica a lasciar andare per la loro strada i nostri figli, per piccoli che siano i loro progressi, i loro passi nel crescere.

E io da nonna, pur a distanza, vedo questo mio nipotino crescere, eccolo il domani che arriva.

Ma con tutto questo non è che per caso sto invecchiando?

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