E il resto, almeno per ora

Covid19 in Portogallo, giorno per giorno – 16 –> 19 marzo 2020

16/3 – segunda feira

Come dicevo le cose si muovono in fretta, ieri una petizione online per chiedere all’azienda delle garanzie sul posto di lavoro seguita da 2 videomessaggi su YouTube del nostro CEO sull’emergenza per il Covid19.

E il governo Portoghese ha emanato le nuove misure di sicurezza a partire da oggi.
Il succo di tutto questo è che si va a lavorare come sempre, chi può lavorerà da casa ma non è il mio caso.

Chiuse le scuole, orari ridotti di negozi supermercati e centri commerciali.
Fermo tutto quello che non è indispensabile.
E il più possibile tutti a casa.

Questo vuol dire che stamattina ho preso normalmente il mio autobus e sono venuta al lavoro.
Non sono ancora le 8 e ancora non so quanto “normale” sarà questa giornata e la settimana che sta cominciando.

So che sull’autobus si saliva dalla porta centrale, per non passare vicino all’autista (e metà di quelli che salivano non timbravano il biglietto).

Il traffico è scarso, vero che è presto ma anche solo il fatto che le scuole sono chiuse elimina parecchio il casino delle ore di punta.

E aspettando di entrare al lavoro, guarda lì, una cosa stranissima dato che il cielo sembra sgombro: un meraviglioso arcobaleno, che sia l’inquinamento che inizia a calare?

Sembra comunque di buon auspicio, no?

17/3 – terza feira

Nell’autobus il biglietto non si timbra proprio più come, mi dicono, all’ingresso della metro.

Trasporti free per tutta Lisbona, yuppie, ma per andare dove?

In effetti funzionano solo per quelli che vanno al lavoro, tutti gli altri stanno a casa o al massimo vanno a fare la spesa al supermercato di quartiere.

E quanto ai supermercati, beh, come in tutto il mondo anche qui sembrano presi d’assalto.

Probabilmente questo periodo passerà alla storia anche per una cosa singolare: la carenza di carta igienica.
Per qualche oscuro motivo una delle cose che la gente si è premurata di accaparrare è proprio quella e la carta igienica è sparita dagli scaffali.

Come poco elegantemente è stato detto, forse prevedono di cagare più del solito stando chiusi in casa, chi lo sa.

Al ritorno dal lavoro ho provato ad andare al Pingo Doce per prendere un paio di cose.

Ho provato, dato che c’era una coda di una decina di persone in attesa di entrare, con tanto di polizia a regolare gli accessi.
Me ne sono andata, passare un’ora del poco tempo che ho per comprare 2 yogurt non vale la pena, domani al lavoro mi arrangerò.

18/3 – quarta feira

Dire che tutto si muove velocemente è un eufemismo.

Vola, altro che.

Fino a ieri il lavoro da casa era una possibilità, come dicevo scartata dato che non so ancora farlo, quel lavoro.

Oggi invece è diventato realtà.

Il presidente del Portogallo ha dichiarato ieri sera lo stato di emergenza, o calamità che sia, per cui alle 4:30 del pomeriggio, mezzora prima dell’ora di andarsene a casetta, scoppia la bomba.

Il boss dei boss, Joao Cardoso, ha mandato un nuovo video per il WAHA (come al solito gli anglofoni parlano per acronimi, questo vuol dire lavoro da casa) con tutte le informazioni, raccomandazioni, spiegazioni, ecc ecc amen!

Nicoletta, la supervisor, dice: “Stasera tutti voi vi prendete un PC con annessi e connessi e ve lo portate a casa e da domani iniziate a lavorare da lì!”

Sembrava una barzelletta ma è stato proprio così.

Nel giro di 3 o 4 ore hanno svuotato tutto l’edificio, ogni operatore con il suo pc e i monitor sottobraccio è uscito dal palazzo, l’azienda ha chiamato 521582 mila macchine Uber per portare a casa tutti.

Andavano piano per piano, noi abbiamo iniziato a muoverci verso le 8:30 e alla fine ho chiamato Bolt per tornare a casa, se aspettavo la coda di Uber che si era formata ero ancora lì
L’autista di Bolt dice Lisbona è una città fantasma ed è davvero così.

Ho finito alle 11 di montare tutto e sono letteralmente crollata, ero in giro dalle 6 di mattina…

Se tutto va bene da domani inizia il WAHA.

19/3 – quinta feira

Stanno succedendo troppe cose insieme e non riesco più a razionalizzarle una alla volta, ieri mi veniva da piangere di continuo e anche oggi se mi permetto di pensare in modo meno che razionale.

Questa situazione fa paura, non ho remore a confessarlo, ma non voglio andare in panico, non me lo posso permettere.

Adesso questa è davvero casa TP, la mia postazione è montata, tutto sembra funzionare, a parte il piccolo dettaglio che non mi fa fare l’accesso al pc, dice che non sono in un dominio protetto, o qualcosa di simile.

Ho mandato un messaggio alla supervisor alle 8, lei dice che molti di noi sono nelle stesse condizioni e che verranno a fare il test della rete o chi lo sa cosa, fatto sta che non posso lavorare.

Non so se sono contenta di questo oppure no, alla fine rimettermi al lavoro, dovunque sia, aiuterebbe a dare una parvenza di normalità a qualcosa che di normale non ha assolutamente niente.

Ieri sera, mentre aspettavamo con gli altri colleghi il momento di muovere tutto siamo andati a berci una birra (let’s drink a Corona 😀 ) da un bangla aperto e Tom, collega olandese, mi ha chiesto cosa ne penso di tutto questo.

La parola che tutti stiamo ripetendo in questi momenti è “surreale”.
Sembra una specie di sogno/incubo da cui non vediamo l’ora di svegliarci.

Quello che mi mette ancora più angoscia è il pensiero che in Italia sono nelle stesse condizioni già da più di una settimana e sembra quasi che si stiano abituando.
Non voglio abituarmi a questo.

Aggiunta delle 16:30 circa.

Verso le 2 arriva il messaggio sul gruppo: tutti tornare all’Open (l’edificio dove lavoro) con computer, tastiera, mouse e cavi, per sistemare quello che non funziona.

Allora chiamo Bolt e porto l’ambaradan sul floor.

L’edificio non è per niente vuoto, c’è un sacco di gente che non ha per niente iniziato a lavorare da casa.

Sembra quasi un giorno normale, a parte l’aria di trasloco…

Magari domani ci metteranno in grado di lavorare.

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Un commento

  1. Eccomi qui cara Luisa…
    non è facile sintetizzare come si vive in questi giorni..

    Tutte le certezze se ne sono andate …
    sono scomparse tutte le libertà che davamo per scontate …
    chiusi in casa come i topi … con 100 decisioni tardive e contrastanti del solito governo …

    Nella milano deserta ..sono scomparsi tutti …i barboni, i rom ..i neri ..e i gialli …
    tutti tappati in casa … i fancazzisti … la movida ..i drogati … tutto sparito.
    Quasi quasi …mi piace così … significa che molte nullità sono veramente tali.

    Per contro, lavorando in Protezione Civile mi sto occupando delle chiamate dei cittadini in difficoltà,
    perlopiù anziani soli o disabili oppure operati che non riescono a muoversi, che hanno finito i soldi, che non mangiano …si abbiamo anche personbe che non mangianoo …in aggiunta possibili positivi al Coronavirus, minori da allontanare dalle famiglie e tante tante cose tipiche della città.

    Sto andando a Milano in auto, i treni sono stati ridotti, il malpensa express è un’anima in pena …voli ormai quasi zero …sull’autostrada …mi sono concesso i 190 …si lo so ..sono scemo ..ma è dai tempi della moto che non li vedevo …e poi non c’era proprio nessuno nessuno …

    Al lavoro ..mascherina obbligatoria … tanti dipendenti in smart working si sono messi volontari per la protezione civile e sono rientrati al lavoro …molti cittadini si sono messi nel volontarito …e si fanno i turni …
    Io tengo i contatti con i Servizi sociali del Comune, la Croce Rossa e altre associazioni che si occupano di intervenire per aiutare chi non ha nessuna possibilità.

    Parlo con i cittadini, per alcuni anche respirare è diventato difficile … si percepisce la miseria umana…
    adesso si capisce Matrix … tutto finto ..tutto bene …tutto ok …
    tutto bene un ..azz…

    Molti sproloquiano … bisogna combattere… occorre stare chiusi in casa ..come se lo stare chiusi 14gg risolva il problema … e torniamo a volare !!!
    Una guerra ??? Il Coronavirus ???

    Questo che stiamo vivendo è una storia antica come il mondo… ben prima che noi esistessimo …
    è il mondo del nostro DNA contro quello del RNA primitivo
    ma sembra che se ci si mette … il primitivo …può ristabilire l’ordine.
    https://it.wikipedia.org/wiki/RNA
    ..e dato che mi piace leggere …ecco l’ipotesi ..ma è quasi una conferma per
    i virus che sono una forma vivente al limite della vita …. (madonna che frase)
    https://it.wikipedia.org/wiki/Ipotesi_del_mondo_a_RNA

    Insomma …io lavoro, Manuela è a casa in malattia, il figlio italiano lavora perchè la sua azienda è ritenuta indispensabile (adesso stanno “lavorando” i cruscotti dei trattori) e come ben si sa … se fermi l’agricoltura ..puoi andare al cimitero senza passare dal via.

    Il figlio svizzero è a casa per 15gg intanto che la sua azienda riconverte la produzione di farmaci e prodotti contro il Coronavirus.
    La sua ragazza è riuscita con una serie di “giri” a uscire dall’Italia andando con lui in Svizzera e partendo per Kiev sa Zurigo con un aereo “speciale” gestito dall’ambasciata.
    E finalmente ho capito da dove arriva …
    https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_Popolare_di_Doneck
    insomma è come i nostri profughi istriani … una senza patria …
    Tutti noi speriamo di rivederla presto …sembra una brava ragazza … e stava facendo un corso di italiano (tutto sospeso) e così …scaduto il permesso di soggiorno ..o diventava clandestina o ripartiva …
    Tornerà fra 3 mesi …e speriamo che per quel tempo saremo tutti un po’ di meno tutto !!!

    un bacio

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