La giornata è grigia ma non cupa, anzi, limpida.
Il paesaggio sembra una foto antichizzata, i colori vanno dal grigio chiaro al grigio scuro delle nuvole basse, il marrone della terra e delle foglie secche che girano in mulinelli portate dal vento, al verde dei bordi della strada, degli argini e dei campi dove c’è già il velo delle piantine del raccolto della prossima estate.
Nessuna traccia di altri colori .
L’azzurro del cielo è un ricordo e una chimera.
Il rosso dei tramonti visti mille volte pochi mesi fa è sparito, come se fosse stato solo dipinto su un quadro irreale.
I platani che costeggiano la strada sono scheletri appena ricoperti da un’ombra di foglie ormai secche che la prossima folata farà volare via.
Il vento teso, ti sposta e scompiglia i capelli, freddo, porta con se’ goccioline di pioggia, viene dal mare e ha un leggero aroma salso.
Uccelli, centinaia di gabbiani sui campi coi solchi intrisi della pioggia dei giorni scorsi.
Gazze e cornacchie sulla strada, come padrone che vengono disturbate dalle auto che passano.
Passeri sui fili elettrici e i tralicci in fila come soldatini arruffati.
E alti in volo punteggiano quel cielo livido, si fanno trasportare dal vento, si appoggiano alla corrente e veloci attraversano il cielo con pochi battiti di ali.
E’ uno spettacolo tutto da guardare questa giornata di Novembre.