Mi sono presa 2 giorni lontano da tutto.
A prescindere dal posto dove andare quello che mi serviva era stare lontana da casa, lontana da quella stanza, da quella casa dove i coinquilini mi stanno sempre più stretti coi loro mille piccoli casini, il bagno occupato, la cucina con lo scolapiatti sempre strapieno e per carità, ognuno mette via solo le cose sue!
Negli ultimi giorni avevo sempre meno pazienza, l’ultima cosa in odine di tempo è stata Sandra che ha invitato una sua amica a cena, dicendo “non preoccuparti, per quando finisci di lavorare la cucina è libera…”
“Non preoccuparti, il tempo che si cuoce la pasta, puoi farti la cena… ” sì, col lavello stracolmo di piatti e padelle, come dovrei fare secondo lei???
Vabbè, rabbia repressa, stanchezza, senza via di sfogo… ed ecco qui la via di sfogo.
Ho scritto parecchio durante il viaggio, voglia di raccontare e poi voglia di ricordare e di ritrovare magari per pochi minuti la serenità che deriva dall’essere ovunque, sola con me stessa, finalmente.
La pagina con le mie varie annotazioni, quasi sotto forma di diario, eccola qui.