Solitudine del secondo tipo

Solitudine.

La sensazione che a volte desideriamo con tutti noi stessi e altre volte odiamo con la stessa forza.

Io credo che si possa apprezzare la solitudine solo se si è capaci di convivere con noi stessi, non importa se ci piace o no quello che siamo.

Sto leggendo un libro, me l’ha regalato la Leo, cavolo almeno credo, mica ne sono sicura.

Comunque sia, di George R.R. Martin, Le torri di cenere.

è un’antologia, racconti vari, di solito non mi piace e neanche stavolta lo apprezzo un granché, a me piacciono i libracci da 1000 e più pagine, quelli con una storia piena, complicata magari, quelli in cui entri letteralmente in un altro mondo e ci vivi, intensamente.

Un raccontino di 20 pagine non può darti questa sensazione, li leggo con distacco, sapendo che quel mondo piccolo in cui entro è destinato a finire entro i 15 minuti che impiego a leggere quelle 20 pagine.

Ma tant’è, lo leggo finché non trovo di meglio, non so e non credo che lo finirò.

Ma uno di questi racconti mi ha colpito, descrive con parole che non ho mai saputo trovare cose che ho provato, ci riesce abbastanza bene anche se non totalmente ma è meglio di niente, no?(SOLITUDINE-DEL-SECONDO-TIPO)

Riassumendo è la storia di un guardiano delle stelle, che sta in una remota postazione vicino a Cerbero, una luna di Plutone, abbastanza lontano dalla Terra da avere un periodo di “ferma” di 4 anni, da solo… completamente solo.

Il racconto è scritto sotto forma di diario, il tizio aspetta il rimpiazzo dopo 4 anni di solitudine, aspetta che vengano a prenderlo per tornare a casa, sulla Terra.

E parla di solitudine e paradossalmente (sembra) di aver scelto quel lavoro per sfuggire alla solitudine.

cito:
Conosco bene la solitudine: è stato il tema centrale della mia vita.
Sono sempre stato solo, da quando riesco a ricordare.
Ma esistono due tipi di solitudine.
La maggior parte della gente non si accorge della differenza, io sì.
Li ho sperimentati entrambi.
Si parla e si scrive della solitudine degli uomini che fanno funzionare le navi stellari, i fari dello spazio eccetera.
Ed è vero.
A volte, qui, su Cerbero, penso di essere l’unico uomo in tutto l’universo.
La Terra era solo un sogno dovuto alla febbre, le persone che ricordo solo creature della mia fantasia.
A volte ho così tanta voglia di qualcuno con cui parlare che urlo, e comincio a battere i pugni contro le pareti.
A volte la noia si impadronisce di me e mi fa quasi impazzire.
Ma ci sono anche altre volte, per esempio quando arrivano le navi stellari, quando esco per fare delle riparazioni, o semplicemente siedo sulla poltrona di comando, immaginando me stesso nell’oscurità a guardare le stelle.

Solo?
Sì, ma di una solitudine magnifica, assoluta e tragica, che si può odiare con veemenza, eppure amare così tanto da desiderarne ancora.

E poi c’è la solitudine del secondo tipo.
Per provarla non c’è bisogno dell’anello stellare Cerbero, la puoi sperimentare in qualunque luogo sulla Terra.
Lo so per esperienza.
La trovavo ovunque andassi, qualsiasi cosa facessi.

È la solitudine delle persone chiuse in se stesse, di chi ha detto così tante volte la cosa sbagliata che non ha più il coraggio di parlare.
La solitudine dovuta non alla distanza ma alla paura.
Quella delle persone che siedono sole nelle camere ammobiliate delle grandi città, perché non sanno dove altro andare e non hanno nessuno con cui parlare.
La solitudine dei ragazzi che vanno al bar per incontrare qualcuno, solo per scoprire che non sanno come avviare una conversazione, e se anche lo sapessero non troverebbero il coraggio.

Non c’è alcuna grandezza in questo tipo di solitudine, nessuno scopo, nessuna poesia.
È una solitudine senza senso, triste, squallida, patetica, che sa di autocommiserazione
Oh, sì, a volte è doloroso essere soli in mezzo alle stelle.
Ma è più doloroso ancora sentirsi soli a una festa, molto di più

mi sono sentita…

Ho capito di conoscere bene quello di cui parla il protagonista della storia, molto bene.

Ho capito che quel tipo di solitudine è sempre stato con me per tutta la mia vita e adesso ancora di più…

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