ci sei ancora qui con me..

sei ancora quiSi, sei ancora qui solo che per sentire la tua voce rivedo i filmati che ti ho rubato, e non è la stessa voce che mi parlava.

Per toccarti allungo la mano verso il monitor con la tua foto, come si fa davanti alle tombe nei cimiteri.

Per sentire quello che mi hai lasciato rileggo parole dette e scritte troppo tempo fa.

6 anni… cosa mi hai lasciato di questi 6 anni ?

Musica, mille e più canzoni che parlavano per noi, dicevano quello che noi avremmo voluto dirci.

E mi sono chiesta spesso perché  avevamo bisogno delle canzoni per parlare, per dire.

Quante occasioni abbiamo perso, quanto tempo abbiamo sprecato a non dire, quando sarebbe bastato così poco, un ti voglio bene sussurrato avrebbe riassunto tutte le canzoni del mondo in tutte le lingue del mondo.

Ma le canzoni, quelle almeno, sono rimaste e le ascolto e rispondo, sapendo molto bene, ormai, che non sono più i tuoi pensieri quelli che sento, sono solo canzoni.

Fotografie, che piano piano invecchiano: se il tempo potesse sbiadire i colori e ingiallire gli sfondi ormai sembrerebbero fatte secoli fa.

Le riguardo, ti vedo camminare, ridere, cercare, scoprire, attraversare il momento un passo dopo l’altro, a volte deciso e sicuro, altre con qualche dolore tutto tuo dentro agli occhi.

E ricordi, tanti, tantissimi ricordi.

Ti vedo sulla neve a guardare lontano..
Ti vedo su per il monte a cercare funghi..
Ti vedo quel 6 ottobre in quel posto che era un piccolo mondo a parte che in quel momento era solo mio e tuo, ti risento dire che ci saremmo tornati insieme, un giorno o magari due..

E ti vedo seduto a tavola ad attendere qualcosa di buono che sta arrivando..
Ti vedo ai fornelli a cucinare cose strane, a modo tuo, brontolando che certe cose piacciono solo a te e che i tuoi figli non capiscono niente di cosa sia buono..

E ancora ti vedo al tuo pc, con mille cose aperte e mille cose da vedere, controllare, esplorare e capire..

Ti vedo con i tuoi animali, le nutrie o il porcellino d’india, le galline e i conigli, la tua gatta che dorme sul portico e scappa via quando saliamo le scale e penso alla mia gattina che adesso vive con te e che sicuramente accarezzi la sera.

Ti vedo in maglietta e pantaloncini a tagliare la legna o l’erba del campo dietro casa o a raccogliere l’insalata nell’orto o i kiwi dall’albero, bestemmiando fra i denti per ogni spina che ti graffia.

Ti vedo col primo fresco che metti il maglione sopra al pigiama..
Ti vedo che inzuppi la brioche nel cappuccino, ridendo, perchè dici che è il modo migliore..
Ti vedo che cammini e che respiri l’aria pulita delle tue montagne e mi ricordo di me che arrancavo senza fiato per starti dietro e tu che mi aspettavi con quell’aria un po’ canzonatoria.

E penso che in fondo è quello che ho sempre fatto, cercare di tenere il tuo passo, ma tu ti allontanavi sempre più e ad un certo punto hai smesso di aspettarmi.

E parole.. centinaia, migliaia, milioni di parole scritte, raccontate, immagini di posti e momenti mai visti che mi hai disegnato con le tue parole.

Ed emozioni, sentimenti, vita che ogni giorno, tutte le volte in cui era possibile, dividevamo io e te.

Quelle emozioni e sentimenti che io ancora provo, pensando a te, perché non riesco a lasciarmele alle spalle, non riesco a chiudere la porta con su scritto il tuo nome.

6 anni dopo, e qualche mese e qualche giorno, sei ancora l’ultima cosa della sera e la prima del mattino…

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