Natal em Lisboa

Il Natale a Lisbona è una cosa un po’ strana, è Natale ma allo stesso tempo non lo è.

Oh si, ci sono tutti i pezzi del puzzle, l’alberello con le luci, la cena tutti insieme con la famiglia portoghese, gli auguri, gli abbracci, i regali.

Ma è come se mancasse qualcosa.

Ma certo che manca, è il Natale a casa ma non ha il sapore di quel Natale a casa.

Abbiamo fatto tutto quello che ci si aspetta e si ha voglia di fare a Natale, la cena con mille cose buone, anche troppe, dato che è avanzata roba per i prossimi 3 giorni, la partita a Sette-e-mezzo, i dolci fatti in casa, gli amici più vicini, cosa potevamo fare di più ?

C’è Roberta che mugugna che l’anno prossimo vuole passare il Natale a casa dai suoi a Catania e vuole levare l’albero il più presto possibile, è insofferente, sembra quasi arrabbiata.

E Valentina e Massi che fra una settimana se ne andranno, torneranno a Roma e tutto poi sarà diverso, per loro come per noi.

Le cose belle non sono mai destinate a durare molto, vero ?

E i cambiamenti sono sempre in agguato, non importa se sono belli o no, anche se positivi portano sempre con sè la malinconia delle certezze che si dimostrano sempre meno tali, più effimere e irreali di quello che sembravano.

Questo Natale passato da poche ore è iniziato con le cene dei vari gruppi con i supervisor, proseguito con i preparativi per la cena a casa, le spese al supermercato, le teglie di lasagne e i tiramisù, le torte salate e i cotechini, il Pandoro ancora da aprire…

E al lavoro le giornate un po’ meno pesanti, interrotte da lunghe pause e ieri dal “pranzo” tutti insieme, chi di noi lavorava, organizzato al 9° piano in caffetteria.

Proseguirà più o meno così nei prossimi giorni, ci sarà la cena tutti insieme il 28 (Vale e Eli hanno prenotato per 100 persone), ci sarà il fine anno e Capodanno un po’ malinconico come negli ultimi anni (per me).

E anche questo Natale passerà, si infilerà nell’album ormai bello gonfio dei ricordi e magari richiamerà un sorriso e un attimo di malinconia.

Tornerà la normalità del quotidiano, e va bene così.

Ma lo sai ?

Quest’anno, stranamente ho voglia di dire Buon Natale.

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