Se c’è qualcosa che vivere qui mi ha insegnato, lontano dalle poche sicurezze che la mia vita mi ha dato, è che non si può fare tutto da soli.
Io mi sono sempre vantata, con me stessa e con chi mi sta intorno, di poter stare da sola, di potermela cavare in ogni caso con le mie sole forze.
Bullshit!
Mi sono sempre raccontata tante favolette, che essere soli può essere una scelta, che te stessa è la sola persona su cui puoi contare davvero, che puoi fare a meno degli altri, che affezionarsi ad altre persone porta solo a soffrire di più.
All bullshit!
Beh non proprio tutte stronzate, stare bene con se stessi sicuramente aiuta, ma non basta.
In questo periodo mi manca la vicinanza di chi mi vuole bene.
Mi manca la confidenza con gli amici, mi manca l’affetto di mia sorella, la sensazione di essere nel posto giusto di quando sono con mio figlio, l’evidenza della vita che prosegue e che cresce di quando guardo mio nipote progredire e imparare, sapendo che in lui qualcosa di me c’è, che quello che è e sarà è anche in piccola parte grazie a me.
E mi sento sola.
Stavolta non solitaria per scelta, sento la solitudine.
E mi rendo conto che devo tenermi strette le persone che nel tempo sono diventate una parte importante della mia vita qui.
E loro non si dimenticano di me, Fabrizio e Daria che mi chiamano per una pizza insieme, Marco che mi manda messaggi: “come stai?”, Eli che mi invita a pranzo il giorno di Pasqua “non ti lascio sola a Pasqua” (come a Natale d’altra parte)…
Devo prendere al volo queste occasioni, devo approfittare e godere di questi momenti che mi riempiono di affetto, finché ci sono.
Grazie ragazzi di volermi bene.
Buona Pasqua, mondo.