credevo..

Già, credevo di fare tutto io, oggi.

Sono andata in banca per cambiare l’assegno e, come previsto, mi sono state subito mosse una serie di obiezioni.

Ha un conto da noi ? ovviamente no, ma mi conoscete da 30 anni.

Allora deve versare l’assegno dove ha il conto.

L’importo è troppo alto (fa preoccupare che una banca non abbia abbastanza soldi in cassa, che ci stanno a fare?)

È un assegno emesso da un’altra parte ma come, è la vostra banca, è un assegno circolare che in teoria dovrebbe essere come “denaro contante”.

Eh no, mica funziona così.

Chiedo: devo andare dove lo hanno emesso?  no, neanche loro hanno questo importo (ho letto male la cifra? ho perso qualche zero da qualche parte ?)

Non servono documenti, codice fiscale, non si pone il problema di chiamare l’agenzia che lo ha emesso, semplicemente non si può cambiare.

E allora faccio l’unica cosa che posso fare, sentendomi presa in giro come spesso succede quando si ha a che fare con queste cose.

Verso l’assegno in Posta, sul mio conto, e mi rassegno ad aspettare altri 15 giorni prima di potermi muovere.

Aspettare, come al solito, come sempre.

E la frustrazione aumenta.

Ciliegina sulla torta: sono andata anche al Centro per L’Impiego… chiuso !

Senza cartelli, senza avvisi, sparito, non è più lì e non si sa dove sia.

Ovviamente mia sorella farà finta di crederci ma non ci crederà veramente, lo so, la conosco e lo vedo.

Ha quello sguardo di chi non dice niente ma dice tutto.

Come se io non stessi facendo niente e trovassi mille scuse per restare così.

Sono due giorni che rimugino di tornare a Padova, ho trovato anche chi affitta una stanza a poco.

Aspetto di avere quei maledetti soldi e mi muovo, non posso continuare così.

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