Come è andata

Beh a quanto pare è andata, come sempre fa d’altra parte.

Passato questo periodo strano, in modo quasi indolore dopotutto, va bene, auguri di amici e parenti, qualcuno ricevuto, altri fatti, ogni anno mi sembra sempre più banale sta cosa del “Auguri, Buon Natale (o Buon Anno)”.

Mi viene sempre in mente Lucio Dalla: “l’anno che sta arrivando fra un anno passerà…”

Ma così si fa, per consuetudine, abitudine, non riuscendo a far tacere quella piccolissima vocina nella testa che dice (quasi vergognandosi): “metti che davvero quest’anno andrà meglio…”

E’ vero, dopotutto, la speranza è sempre l’ultima a morire, pur nella razionalità più radicata, resta sempre quel pensiero: “in fondo tutto può succedere, no? chi lo sa…”

E se ti guardi indietro a questi anni passati che sembrano tutti uguali ti rendi conto che sì, cavolo, è vero, guarda quante cose sono cambiate, e guarda come sono cambiata io!

Comunque…

Quest’anno mi ha “salvato” il lavoro.

Nel senso di una vigilia di Natale (e Grande Giorno successivo) sotto tono, visto che lavoravo, per cui non ho dovuto più di tanto fare buon viso a cattivo gioco con persone praticamente sconosciute in giro per casa, giusto quel tanto che basta per mangiare qualcosa (visto che se no non si campa), passare un’ora un po’ diversa, e poi “ragazzi, scusate sono stanca, buonanotte!”

Per Capodanno ancora meglio, da sola in casa, finito il lavoro una cena simile a tutte le altre, unica concessione che mi sono fatta è stata una bottiglia di lambrusco rosé, che al momento di comprarlo mi era sembrata un compromesso decente, un misto fra uno spumante e un leggero fil rouge con la mia terra.

Compromesso che è finito giù dallo scarico del lavello dopo il primo sorso.
Ma quanto schifo faceva, chissà che bustine andate a male hanno usato per farlo.

Regola per expats: mai comprare vino italiano all’estero!
Forse un po’ drastico ma le mie 2 esperienze in 6 anni sono state tutte e due fallimentari.

Insomma niente brindisi, niente fil rouge (oltre ai messaggi da casa), e bocca amara.

Ma sai che ti dico?
Va bene anche così, in fondo era quello che volevo che questi giorni passassero senza colpo ferire.

E dato che qui l’Epifania non esiste, ne siamo fuori.

Il lavoro sta di nuovo aumentando, dopo pochi giorni di respiro, già ieri ho trovato di tutto di più da fare, ed era solo domenica, fra pochi minuti vedrò cosa porta il primo lunedì del 2022, già mi metto le mani nei capelli al pensiero.

Si riparte, fra una settimana saranno 6 anni che sono qui, un periodo più lungo di quelli delle mie varie vite precedenti, e non è che se ne veda la fine.

Ah, Buon Anno, comunque vada!!

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