Briciole.. spigolature del quotidiano

bricioleBriciole davvero, quelle che rimangono della giornata quando la sera, o meglio la notte, ti si chiudono gli occhi dalla stanchezza e spegni la luce sperando in un’intera notte di sonno.

E quelle che si rincorrono nei sogni, pieni delle stesse cose del giorno, come una giostra che non vuole smettere davvero di girare.

E briciole sono quelle che ti vedono sveglia alle 4 di mattina a scrivere al pc, con un caffè (decaffeinato, non si sa mai che torni il sonno), una sigaretta fra le dita che pigiano i tasti e le frasi che si mettono in fila aspettando di essere scritte.

Briciole del panino che hai mangiato per cena perché stasera non avevi neanche voglia di metterti a cucinare alle 10,30 quando sei tornata a casa dal lavoro.

Briciole sono..

I ticket dei clienti.. e ripensi all’idiota che pensava di comprare un iWatch a 8 euro, e ne ha anche ordinati due, e protestava perché gli sono arrivati a casa solo 2 cinturini di ricambio..

Non ho saputo trattenermi, come invece faccio quasi sempre, ero stanca, era uno degli ultimi ticket della giornata, nella risposta gli ho scritto “detto fra noi è un po’ difficile trovare un iWatch a questo prezzo..” iWatch

Magari un Apple Watch Edition..

Forse si arrabbierà, forse il mio supervisor leggerà la mia risposta e mi cazzierà.. o forse no..

Briciole sono..

I colleghi di lavoro, bellissimi ragazzi con cui mi trovo bene come con una grande eterogenea, colorata, pazza, multilingue famiglia.

Da Franceschina ed Elisabeth che non mancano mai di venirmi ad abbracciare con un sorriso la mattina quando mi vedono, a Diego sempre gentile e attento e discreto, a Valeria e Mariam e Daria, a Gerarda amica e punto di riferimento, a Roberta la mia coinquilina che mi vuole bene come se mi conoscesse da una vita invece che da 4 mesi, a Antonio che è quello che mi ricorda un po’ mio figlio, con cui ho passato le prime sere e domeniche di turno, che fra poco ci lascerà per tornare in Italia e che mi mancherà moltissimo.

Con loro sono stata fin dall’inizio, loro e altri, non li posso nominare tutti.. Valentina, Sara, Letizia, Chiara, Jacopo, Massimiliano, Giuseppe…

Ssenza parlare dei “nuovi” che hanno iniziato meno di un mese fa e che ancora conosco poco..

Tutti i miei ragazzi..

A volte mi tengo fuori dal gruppo e li guardo, spiccano per la loro italianità entusiasta ed effervescente, piena di insulti affettuosi e voglia di vivere..

Ho cercato di non affezionarmi troppo a nessuno, di non essere troppo nel gruppo, a parte il fatto che hanno quasi tutti la metà dei miei anni e vogliono ben di più dalla vita di casa-lavoro, ma so che questo periodo prima o poi finirà e so che mi mancheranno.

So che se mi affezionerò troppo a loro poi ne soffrirò .. ma è difficile non voler loro bene..

Briciole, la mia vita qui, il quotidiano..

Adesso che ho il turno la sera, e spero che resti sempre così, mi sveglio con calma la mattina, caffè e pc per un’oretta, colazione abbondante (per me che non riesco a mangiare mai niente al mattino è un sacrificio ma so che poi di giorno crollerei..)

20 minuti di strada a piedi, uno dei momenti più belli insieme a quello del ritorno la sera.

Caffè alla macchinetta quando arrivo al lavoro, sigaretta e pieno di ossigeno.. e poi si parte..

I ticket a “blocchi” di 100.. altro caffè e altra sigaretta e via da capo.

Pranzo (o cena o merenda, chiamalo come ti pare) dalle 6 alle 7 circa, a volte da sola, altre con i ragazzi di turno con me, ultime 3 ore spezzettate, ultimi 150 ticket interrotti da un giretto a fumare una sigaretta e qualche chiacchiera, Walkman e cuffiette e via.

Alle 10 in punto siamo tutti cotti e si fa il logout e via a casa..

Qualche volta una birretta con qualcuno, una di queste sere ci mangeremo qualcosa con Diego e Paula, stupenda ragazza brasiliana che ci insegna il portoghese e che vuole imparare l’italiano.

Ma di solito si va a casa, faccio qualcosa di cena, guardo un telefilm o un pezzo di film cenando e poi leggo un po’.. finchè non si chiudono gli occhi.

E tutto questo torna in briciole nei miei sogni..

In mezzo a tutto questo ci sono le chiacchierate su watzapp con mia sorella, ogni tanto mio figlio, ogni tanto Anna..

E poi i ricordi.

A volte basta il nome di un posto per riportare la mente lontano.. e la nostalgia di una casa che non tornerà.

O il pensiero a chi non c’è più e non tornerà.

Oggi sentivo parlare Matteo, uno dei ragazzi nuovi, livornese, e mi sembrava di sentir parlare Makko.

fra le cose cinesi che vendiamo ci sono le più strane carabattole da cucina.. e penso ogni volta a mia mamma che amava tutte quelle cianfrusaglie, non se ne sarebbe persa una.

E poi tu, fantasma più che mai, che mi appari davanti ogni volta che ho un pc davanti, fosse solo per la password che è il tuo nome.

Queste sono le briciole della mia vita qui, col sogno di tornare indietro, col sogno di andare avanti e dimenticare quello che ho dietro di me.

Col sogno di chi fra poco non saprà più sognare..

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