Vecchia casa abbandonata

Sono tornata alla vecchia casa che era la mia, ormai abbandonata.

Hanno levato i tetti in eternit, la casa sembra sventrata..
del magazzino vicino al cancello, che usavamo come garage, non è rimasto che un muro che sta lì come sospeso, coi mattoni che sembrano quelli dei lego che si stagliano contro il cielo azzurro.

E la sua ombra si sposta sulla parete di fronte.. ancora si vedono tracce di pittura rosa dai tempi in cui era una casa abitata, molto prima di quando siamo venuti noi a vivere qui.

Noi, io mio marito e mio figlio, quando eravamo una normale famiglia con idee e speranze.

Era il 2003 e la casa era già vecchia.

I primi anni che ci abbiamo vissuto avevamo davvero tante idee, farci un agriturismo era quella che ci piaceva di più ma anche solo sistemare le varie pertinenze, e ce n’erano parecchie, e affittarle.

Oppure allevare polli e conigli per venderli e vendere le uova, e ortaggi e alberi da frutto, o allevare struzzi o anche cavalli.

Oppure pensione per cani o ricovero camper e roulottes.

oh si ne avevamo tante idee ma pochi soldi e ancora meno pace fra noi. 

Così non abbiamo fatto mai niente, una decina di galline, 4 o 5 oche e un paio di tacchini, anatre che facevano uova e anatroccoli in continuazione che poi volavano via appena erano in grado di farlo.

Abbiamo ripopolato tutta la zona di germani reali e ormai dovunque nel raggio di qualche km si trovano quelli che sicuramente sono i discendenti dei nostri.

Adesso delle pertinenze sono rimasti solo gusci vuoti destinati a crollare coi prossimi temporali.

E la vecchia casa, lei sembra sempre uguale.

Un parallelepipedo bianco con le finestre chiuse, gli scuri verdi scrostati, beh lo erano anche quando ci abitavo, uno dei molti lavori mai fatti.

Quando ci siamo entrati la prima volta era libera da neanche una settimana ma già gli scarafaggi la facevano da padroni, non oso pensare cosa ci sarà lì dentro dopo 5 anni che non ci vive nessuno.

Il giardino davanti alla casa si è fatto strada fino alla porta, sterpaglie, erba secca, rovi.

Anche al pozzo hanno levato la copertura, non mi ricordo se era di eternit anche quella, non mi pare.

C’era un glicine enorme che si era allargato fino al cancelletto, in primavera era un’ esplosione di fiori e profumo.

Come tutto intorno, narcisi tulipani di cento colori e fiori di cui neanche so il nome.

E a giugno i gigli di S. Antonio, bianchi e rossi, nascevano da soli intorno al pozzo, il momento sarebbe adesso ma non ne vedo traccia, tutto è soffocato dalle erbacce.

E gli alberi dove sono ?

Quando siamo arrivati c’era una fila di pini e un sicomoro e il grande pero al centro del giardino e perfino una improbabile palma.

Poi avevamo messo 3 fichi, un pesco, un albicocco e un ciliegio e il piccolo melograno.

Non ci sono più.

è rimasto solo uno dei pini e la grossa cuccia per i cani che aveva fatto mio marito, quella è l’unica traccia rimasta del nostro passaggio.

Io però guardo fra quei ruderi e rivedo noi quando eravamo qui, rivedo gli arrosti col maialetto sullo spiedo e la grande tavolata con gli amici.

Rivedo i miei cani: Sonny che abbaiava e poi litigava con Flash, Zora con la sua cucciolata di batuffoloni bianchi e neri, Dalma a caccia di topi.

E il casino che facevano al cancello, nessuno osava avvicinarsi con 4 bestioni da 50 kg l’uno a ringhiargli contro, a noi non servivano antifurto o sbarre alle finestre, non avevamo neanche le chiavi per entrare in casa.

E rivedo mio figlio a giocare coi gatti, a rincorrere il tacchino o le oche, a sparare coi suoi amici sul retro della casa, ad arrampicarsi sul pero, ad ascoltare musica a tutto volume nella mansarda che aveva fatto diventare il suo regno.

Vedo coi ricordi anche altre cose, quelle non belle che mi piacerebbe dimenticare ma che adesso, qui, voglio mettere da parte.

Questa è stata Casa per me, per un po’, l’idea era che fosse la casa dove avrei passato la mia vecchiaia ma a quanto pare non doveva andare così.

Per me è stata Casa da un torrido giugno 2003 ad un gelido inizio 2009.

Neanche 6 anni per cambiare tutto.

Ci penso ogni tanto e ogni tanto la rimpiango.

vecchia casa mia

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