Era un po’ che non andavo in giro per la città, niente di che, solo un salto a Oriente.
Ho dovuto fare un vero sforzo di volontà per uscire di casa, mi sono resa conto di aver cercato tutte le scuse possibili per non farlo.
Mi sono svegliata sulle 8, pensando “bevo il caffè e poi esco”.
E poi c’è stato il giochino, e poi le mail, e poi quei 3 piatti da lavare, e poi e poi…
Alla fine erano le 11 passate che sono uscita e probabilmente se non fosse stato per la pappa dei gatti, che era finita, avrei rinunciato.
È stato meglio così invece, ho preso la metro dopo mesi, ero senza sigarette e le ho comprate (accendino compreso, anche se a casa ne ho mille).
E fare la spesa nell’enorme supermercato del Vasco, anche trattenendomi dal prendere 100 cose che mi facevano voglia (mi dicevo fermati Luisa, poi la borsa pesa troppo, devi tornare a casa..), beh è stato un altro piccolo ritorno ad una normalità che non era tale da parecchi mesi.
Da quando lavoravo da queste parti, quasi 2 anni fa.
E una piccola passeggiata fuori, nella zona ex Expo, una sigaretta su una panchina a guardare un bimbetto dispettoso che si ostinava a cacciare via i piccioni.
E un gabbiano grigio, grosso come un tacchino, che lo guardava imperturbabile, si e no spostandosi di qualche centimetro.
La lunga vasca a fianco dell’Altice Arena che rifletteva il sole e sullo sfondo il Tejo e le cabine della teleferica.
Sto bene, tranquilla, rilassata, sto proprio bene.
Adesso con la mia sporta della spesa, che comunque pesa un po’ di più di quanto volevo, vado verso la metro e torno a casa.
Devo ricordarmi di come sto bene adesso, devo farlo più spesso.
Lisboa Oriente, h. 12.40