stamattina penso alla morte
è inevitabile quando arrivano certe notizie
ma al di là della notizia in sè, ma proprio per quella, si amplia il discorso
perchè ogni morte, ogni vita che finisce, lascia un suo segno
penso alla zia, ai suoi 90 anni finiti ieri
con gli ultimi passati in un decadimento continuo, una lunga discesa verso questo momento
ma penso ad altri che mi sono lasciata alle spalle, vicini e lontani
a Carlo che ha smesso il suo faticoso respirare 15 giorni fa
a quel ragazzo di 19 anni che è rimasto per sempre in vacanza a Sagres lasciando la sua vita fra gli scogli
a Makko..
ieri sera abbiamo parlato anche di lui, in un discorso molto più ampio sui gay e ogni volta la ferita si riapre
alla mamma, fra 15 giorni saranno 3 anni che se n’è andata
a Paolo e ai suoi 29 anni consumati su quell’asfalto
e sempre più lontano, Armando, papà, i nonni..
madama morte ha staccato quei rami del mio albero, in modo diversamente crudele ma sempre inevitabile, lasciandomi sanguinare dentro all’anima.
finchè ogni volta una specie di cicatrice chiude quella ferita e si va avanti, si deve sempre andare avanti no ?
a volte piango, a volte sorrido loro, a volte rimpiango
a volte guardo foto, quello che mi resta
la morte spazza via tutto e dopo un po’ spazza via anche il ricordo
fino a momenti come questo in cui si ripresenta crudo il dolore
e realizzi, di nuovo, e affronti la realtà di nuovo
a volte, spesso, ho pensato alla mia di morte, l’ho desiderata e invocata
ogni maledetta volta ho trovato una scusa, ogni maledetta volta l’ho rinviata
mi sono detta che un motivo deve esserci perchè debba aspettare, perchè io debba restare, esistere ancora un po’
ogni maledetta volta ho stretto i denti e sono andata avanti
il motivo ancora non l’ho trovato, spero che alla fine potrò dire che ne valeva la pena di aspettare
ma sono stanca, mi sento vecchia e sono stanca di aspettare.
Madama Morte ha bussato di nuovo alla mia porta stamattina.
Ciao zia, ci vediamo di là..