Si comincia.
Oggi ho parlato con Chiara e mi chiedeva, fra le altre cose, quando penso di andare a Milano.
Indicativamente, le ho detto, verso il 15 o 20 e mi ha detto che lei il 20 deve andare via, che avrebbe chiamato sua cognata, come sempre, per stare con il figlio mentre lei è via.
Beh, le ho proposto di stare io da lei con Alessandro in quei giorni e lei ha detto che si può fare.
Fin qui niente di che, io almeno lo vedo come un modo di unire le cose che devo fare alla possibilità di sdebitarmi in qualche modo della sua ospitalità, è davvero sbagliato?
Beh, secondo mia sorella a quanto pare si.
Avevo già avuto l’impressione che non vedesse di buon occhio il fatto che voglio tornare a Milano in tempi brevi, lei sta facendo di tutto per farmi restare qui, cercare (e magari trovare) un lavoro in zona, portare almeno il domicilio, andare al collocamento.
Tutte cose che vengono fuori a volte casualmente (o così almeno sembra) ma che sicuramente mirano a rendere il mio eventuale ritorno a Milano sempre più improbabile.
Mi ha detto che io decido e parto, senza pensare, che negli ultimi anni non ho ragionato molto, non ho valutato bene le cose.
Mi mette a disagio, so di doverle moltissimo ma so anche che non ho nessuna intenzione di mettere radici qui.
O meglio di seppellirmi qui.
Non è la prima volta che ho la sensazione che lei voglia gestire la mia vita, anche se sembra brutto dirlo così.
Altre volte, dai commenti che faceva al telefono, da cose che disapprovava, senza mai dirlo davvero ma facendolo capire con commenti e velate obiezioni.
Sicuramente ho fatto scelte che lei non avrebbe fatto, sicuramente ho azzardato molto di più di quanto a lei sarebbe sembrato giusto.
Tornando indietro col pensiero (anche se forse non sono molto obbiettiva in questo momento) molte volte so di aver fatto scelte che lei non approvava, prima ancora di quella di andarmene da Padova 4 anni fa.
E in effetti quella scelta è stata appoggiata molto di più da mia mamma che da lei.
Si, la mamma ha sempre capito di più la mia voglia di riscatto e di indipendenza, suscitando da parte di mia sorella commenti del tipo “la mamma non si rende conto, sogna senza avere chiara la realtà e le difficoltà vere…”
Un esempio ?
Negli ultimi tempi mia mamma mi diceva “cerca dove vuoi, che sia a Milano, a Roma, non importa se anche ti allontani ancora di più, cerca dove stai bene”.
Mia sorella ha sempre premuto perchè mollassi tutto e venissi qui, con obiezioni su distanza, costi, difficoltà.
Se alla fine qui sono venuta è stato perchè non avevo altre scelte ma so, sono certa, che lei la considera una vittoria, un modo per avermi più sott’occhio e impedirmi di fare altre cose azzardate.
Di gestirmi insomma.
So che suona ingrato questo discorso, so che, come ho già detto, lei e mio cognato mi hanno salvato la vita in questo modo.
Ma so anche che non voglio ancora fermarmi e non voglio essere trascinata e forzata a fare scelte che non sono mie.
Cosa farò con Chiara?
Beh, a meno che non succeda altro, vado a Milano.