Libertà, ma #EuFicoEmCasa

Questa prima parte del post è rimasta non pubblicata per una settimana, non l’ho mai finita, volevo aggiungere qualcosa ma poi non l’ho più fatto. Adesso la lascio così com’è e si va avanti.

Normalità – 19 aprile 2020

Vista da qui, dalla mia finestra di questo quartiere residenziale di Lisbona, la vita non sembra poi cambiata molto.

Il traffico è sicuramente più rado, come già dicevo sembrano quasi pigre giornate d’agosto, a parte il fatto che non fa proprio caldo, non è ancora arrivato qui.

Ma la gente in giro la vedi, le auto parcheggiate ci sono sempre, anche sul marciapiede di fronte dove è tutto divieto, dato che in questo periodo di emergenza i falchi dell’EMEL (Empresa Municipal de Mobilidade e Estacionamento de Lisboa) non passano più a controllare e a bloccare le auto in sosta vietata.

Da quando è stata dichiarata l’emergenza Lisbona è diventata tutta gratuita, non si pagano i parcheggi, non si pagano i biglietti di autobus e metro, tram o elevadores.

Ad un occhio superficiale sembrano giorni normali, con la gente che fa la spesa o passeggia, visti da qui.

Il mio “qui” però è una stradina laterale, senza negozi, con solo una pizzeria, un piccolo ristorante e una parrucchiera subito dietro l’angolo.

Ma la normalità va a farsi benedire quando sai che la pizzeria fa solo da asporto, il ristorante fa solo caffè, vende sigarette e chiude alle 4 del pomeriggio, la parrucchiera è chiusa da almeno un mese.

Molti altri negozi sono chiusi, le saracinesche abbassate e con grossi lucchetti e un cartello, a volte scritto a mano, che dice: chiuso a tempo indeterminato.
E qualcuno ha un cartello “affittasi” attaccato a quella saracinesca.

Anche quel negozio che avevo definito ottimista un paio di settimane fa, quello che diceva “chiuso fino al 31 marzo”, anche quello adesso è chiuso a tempo indeterminato.

Perchè non si sa proprio quanto dovrà durare questo periodo e come se ne uscirà, come e quando torneremo alla normalità.

Ci torneremo prima o poi…
la mia è un’affermazione, non una domanda, anche se viene quasi istintivo immaginare un punto interrogativo alla fine di questa piccola frase.

Sogni e fantasie – 25 aprile 2020

Oggi sarebbe festa, in Italia come qui in Portogallo, per puro caso.

Sia qui che in Italia si parla di Liberazione, in Italia la liberazione dall’occupazione nazista e dal regime fascista nel 1945, in Portogallo la Rivoluzione dei Garofani e la liberazione dalla dittatura di Salazar quasi 30 anni dopo, nel 1974.

Si torna con la memoria a tempi in cui la libertà di cui godiamo, e il relativo benessere, non esistevano.

E si ricorda con questa data il momento in cui la Storia ha dato una svolta e ha cambiato le cose, ci ha fatto fare quei passi avanti per farci arrivare dove siamo ora.

Che ironia parlare di liberazione e di libertà stando chiusi forzatamente in casa, senza la banalissima possibilità di prendere una macchina e farsi un giro al mare o in montagna, come eravamo abituati a fare fino a pochi mesi fa.

O di prendere un aereo per tornare a rivedere le persone a cui si vuole bene, riagganciandomi al post precedente.

In un mondo senza più frontiere, di orizzonti sempre più ampi, dove i soli limiti erano parlare una lingua per capire e farsi capire ed avere abbastanza soldi per potersi permettere un biglietto aereo o un pieno di benzina.

Oggi, anniversario della liberazione, mi sono svegliata fantasticando sulla possibilità di andare via, da mio figlio o da qualche altra parte, di essere libera di farlo.

Pensavo alla promessa che ci siamo fatti io e il mio amico Fabrizio, che adesso sta a Barcellona, di trovarci a Madrid ed andare insieme al Prado.

E acceso il pc ho guardato, giusto per curiosità, i voli per Madrid.
E sono scoppiata a ridere 😀

Ma lo sai quanto dista Lisbona da Madrid?
Volendo andarci in macchina circa 630 km., 6/7 ore di viaggio, anche tenendo conto, come dice Google Maps, di passare per una delle frontiere non chiuse.

Da Lisbona c’è un treno notturno (o meglio c’era) che parte alle 11 di sera e la mattina dopo prima delle 8 sei a fare colazione alla stazione di Chamartín.

In aereo ci vuole meno di un’ora, un anno fa in questo periodo trovavi voli a 35€ andata e ritorno.

Oggi.. oh spettacolare, premesso che non escono risultati con meno di 4 giorni, solo dopo ho capito perchè.

Se vuoi andare a Madrid, per esempio partendo oggi, sono 47 ore di viaggio con 3 scali, Zurigo, Amburgo e Francoforte, spendendo “solo” 870€.
Ovviamente col ritorno non puoi metterci meno di 4 giorni.

Ah volendo puoi anche metterci meno, circa 29 ore, spendendo più di 2000€.

Ovviamente questo in teoria, potrei parlare spagnolo come madrelingua ed avere un milione di Euro in banca ma non potrei andarci lo stesso.

Perchè a meno di un motivo grave, ben documentato e inderogabile, irrinunciabile, il permesso per prendere un biglietto aereo ed uscire dal Paese proprio non te lo danno.

Lasciamo volare la fantasia, continuiamo a sognare ad occhi aperti, in fondo oggi è la festa della Liberazione.

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