Flashback

Quando conti i ricordi misurandoli in decenni, non più in anni, allora vuol dire che sei quasi arrivata.

Quando ti rendi conto che, ormai da un bel po’, quello che hai davanti è più breve, più piccolo di quello che hai alle spalle, allora forse hai dato tutto quello che dovevi o potevi, ed è ora di fermarsi.

Stamattina su One Drive è uscita una foto di 14 anni fa dove perfino mio figlio l’ho visto diverso, più giovane, ancora un ragazzo, e mi sono guardata indietro, a quello che sono stata e che ho fatto, alle scelte e alle loro conseguenze.

Quella foto, fatta a casa mia a Vigevano (lui ancora fumava, vedi?) era prima di moltissime cose, prima di Leone, prima del mio ritorno da Milano, prima della malattia di mia mamma, prima di Lisbona…

Se mi avessero detto quello che sarebbe successo dopo forse mi sarei fatta una bella risata, sicuramente non ci avrei creduto, mi chiedo se l’avrei visto come una favola o un incubo.

E poi è inevitabile che oggi, questo 13 agosto, porti la mia mente ancora più indietro (e ogni anno quasi mi stupisco di quanto indietro), perché questa è una delle date che ha cambiato la mia vita, uno dei miei giri di boa, uno dei punti fermi.

So di averlo già scritto qui, è il giorno in cui ho conosciuto quello che poi sarebbe diventato mio marito, su quella scalinata di Piazza di Spagna.
(ma possibile che di quel periodo io non abbia nessuno straccio di foto?
mi è toccato scaricarla dal web – Licenza Creative Commons)

Anche a proposito di questo mi chiedo cosa avrei pensato se avessi avuto una sfera di cristallo, a parte che ero talmente cretina e sognatrice che probabilmente avrei visto nuvolette rosa e angioletti, allora (e per molti anni a seguire) capire il significato di “realtà” e conseguenze era oltre le mie possibilità.

Sono dovuta invecchiare per arrivarci, e ancora a volte non so del tutto distinguere la differenza fra quello che vorrei e quello che è, fra il sogno e l’illusione da un lato e il muro contro cui sbatti il naso dall’altro.

Anche se nei 45 anni passati da allora il naso l’ho sbattuto, qualche volta…

Però, dopotutto, ogni volta che ripenso a scelte sbagliate ed errori, sai qual’è il risultato?

Penso al mio meraviglioso figlio, non esente, come nessuno, da difetti e idiosincrasie, ma che è il meglio che avrei potuto avere, e mi chiedo spesso se davvero, come madre, me lo merito.

E, a proposito di lui, guarda cosa vuole diventare 🙂

https://www.youtube.com/@WHATSINMYHEAD86

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