Forse sto facendo quella che molti considererebbero una pazzia, il fatto è che avevo poche opzioni possibili.
È passata da poco l’una di notte e nonostante la giornata piena non ho sonno.
E poi scrivere è diventata una costante in questo strano periodo (che spero finisca presto, in un modo o nell’altro).
Sono.. beh sono in macchina, parcheggiata nella stradina chiusa davanti a quella che una volta era casa mia e qui passerò la notte.
Ripeto, non avevo molta scelta.
Sono arrivata a Padova oggi pomeriggio, sarei dovuta andare da mio figlio ma mi ha detto che stasera avevano un amico che andava da loro a suonare, non mi sono sentita di chiedergli di ospitarmi e di rovinargli la serata.
Valentino suona flauto e violino, sua moglie violoncello, Paolo, il loro amico, chitarra e tastiere .. beh suonare è una parola grossa per tutti loro ma ci provano.
Sono andata dalla mamma dalle 6 alle 8, poi cinese con la Leo.
Alle 10,30 di sera dove potevo andare?
Casa di mia mamma non è un’opzione.
Chiamare qualcuno e dire “mi ospiti stanotte?” così, all’improvviso.
Ma anche no, non si fa.
Ho sempre in macchina una coperta e non fa più freddo ormai, qui è tranquillo, a parte le zanzare che mi stanno divorando le mani 🙁
Domattina vado da un’amica e poi a mezzogiorno in ospedale e poi torno a casa a un’ora decente, una volta tanto .
E poi si vedrà, con la mamma le cose si prospettano lunghe e difficili.
Dovremo trovare una soluzione e in fretta, non sarà possibile fare avanti e indietro così, ogni giorno per molto tempo.
Provo a dormire un po’.
Ultime due cose:
bello vederti qui, ora è davvero parlare con te, mi mancava.
E poi.. devo mettere una scorta di Autan in macchina !