E’ sbagliato avere speranze ?

Me lo chiedo davvero, è così sbagliato?

Sembra di si, sembra che chi ha la mia età o anche qualche anno di meno si sia preclusa ogni possibilità di sperare.. in una vita decente, in un po’ di dignità, di tranquillità.

Noi cinquantenni siamo ormai una specie di paria, sgomitiamo per dire al mondo che possiamo ancora fare tutto, scalare montagne e toccare il cielo con un dito…

Oppure solo essere sufficienti a noi stessi, insomma vivere senza dover pesare sugli altri.

Ma a quanto pare possiamo sgomitare, sgolarci, camminare sulle mani e mettere il cappello colorato coi campanelli ma nessuno ci dà più un minimo di credito.

Siamo fuori !!

Fuori dal mercato, fuori dalle possibilità, fuori da tutte le probabilità.

Fuori ad aspettare di avere 65 anni e prendere una pensione da fame, o di ammalarci e doverci arrendere all’evidenza di essere troppo vecchi per tutto.

Lo so, io cerco di essere ottimista a tutti i costi e non dovrei dire così ma quando sbatti il naso sulla realtà che altro vuoi fare se non demoralizzarti e vedere tutto grigio tendente al nero ?

Ieri ho fatto una giornata di Counseling di gruppo in un’agenzia interinale, per un “Progetto di Riqualificazione al Lavoro per Disoccupati di Lungo Periodo”.

Belle parole vero? Altisonanti, di effetto.

Ti fanno pensare che una possibilità ci sia ancora, di non essere del tutto da buttare.

Solo che sono solo parole.

Questo Progetto organizza corsi di Formazione e di Aggiornamento, nello specifico io faccio parte di un gruppo di categoria C che è per disoccupati con più di 40 anni e non prevede nessun tirocinio, nessun lavoro neanche sottopagato presso nessun’azienda.

L’incontro di ieri era compreso in un “pacchetto” di 114 ore, un corso di formazione che ancora non si sa cosa insegnerà.

Intanto mi hanno fatto fare il Counseling, 12 ore in tutto, di cui 8 fatte ieri.

Bello.. che roba è ?

In pratica sono test psicologici, poi ti chiedono cosa hai fatto nella vita e cosa vorresti fare, guardano il tuo Curriculum e ti dicono cosa è giusto e cosa è sbagliato… e poi si chiacchiera per riempire quelle lunghe 8 ore.

Ieri poi mancava una delle 2 tutor per cui parte del pomeriggio l’abbiamo passata davvero a chiacchierare, fra noi – eravamo in 5 – e con la responsabile dell’agenzia.

E proprio lei ci ha spiegato in cosa consiste il lavoro di un’agenzia interinale: contattare possibili clienti, capire le loro esigenze di personale, mettere inserzioni per trovare i candidati adatti, vagliare i Curriculum e presentare le persone scelte alle aziende.

Fra tutte queste la cosa che ci interessava di più era come, con che metodo, vagliano le candidature, come leggono i Curriculum.

Bene, ogni CV richiede un tempo medio di 8 secondi e mezzo… poi viene messo da parte.

In questi 8 secondi riescono a leggere se il candidato è uomo o donna e la data di nascita.

Se il candidato ha più di 50 anni può essere anche Einstein ma viene scartato.

Si, ho scritto bene, siamo nel 2015, se l’anno di nascita è precedente al 1965 viene eliminato, non importa se il lavoro è lavapiatti, ingegnere informatico, infermiere, badante, amministratore delegato, pulizia dei cessi, è automaticamente non idoneo.

Finisce in una specie di Lista Nera per cui se il candidato manda altre volte il CV per altre possibilità di lavoro il suo nome è già escluso senza neanche gli 8 secondi di fatica.

Ho chiesto alla responsabile: “mi scusi ma io allora che ci faccio qui? a cosa si prevede che mi serva fare questo corso?”

Praticamente la sua risposta, schietta, senza neanche cercare di indorare troppo la pillola è stata: “Lei a 58 anni può solo fare corsi di Formazione per riempire il tempo fino alla pensione”

Allora si che è sbagliato sperare !

è sbagliato provare,

è sbagliato sbattersi e cercare inserzioni, offerte, possibilità,

è sbagliato anche sopravvivere a questo punto

Mi spiace, oggi non sono davvero molto su, non vorrei…

vorrei mostrare il viso al vento, sorridere e dire vaffanculo, in qualche modo farò, come ho fatto sempre, dopotutto.

Vorrei non sentirmi così… sola, inutile, vuota.

Vorrei, dovrei, pensare che ieri sarebbe stato il 58° compleanno di Armando, se non se ne fosse andato a 23 anni…

Che ieri se n’è andato anche Demis Roussos, altra voce, altro pezzo di storia, altra luce che si è spenta.

Che oggi è il 27 gennaio, il Giorno della Memoria.

Quanti dolori ben più grandi del mio…

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