Domenica mattina

Dormivo.
E dormivo pure bene, quando ha suonato la sveglia, e per un attimo ho pensato “ma che caxx fai? Dormi!”

E invece no, ormai avevo deciso che oggi volevo vedere l’alba dal barco o perlomeno da fuori casa.
Ormai non è che io esca molto, non di più di quando c’era il lockdown, alla fine per un po’ di spesa ma neanche poi un granché.

Così ieri sera ho pensato sta bella cosa, non sono riuscita a fotografare l’alba quando sono andata a Setúbal (e dal ponte del 25 aprile è praticamente impossibile), la voglio fotografare oggi.

Insomma, sveglia alle 6:30, un caffè al volo, alle 6:50 sono uscita di casa.

La Metro è arrivata subito, al punto che stavo per perderla, di domenica mattina presto ci sono i treni corti, con solo tre vagoni, e guarda caso si fermano alla fine del marciapiedi, dal lato opposto da dove arrivo.
Ho fatto una corsa, in altri momenti avrei detto “ciao” ma ho provato.

E ce l’ho fatta, grazie ad un ragazzo che era sceso e ha tenuto la porta aperta.
Ma che gentile, non capita mica spesso, anzi.

La metro è più piena di quello che mi aspettavo, ma dove va sta gente di domenica mattina?
A lavorare probabilmente.

Chi invece non pensa proprio al lavoro sono tutti i ragazzi che stanno a gruppetti sullo slargo con le panchine a Cais do Sodré, davanti al Tejo.
È evidente che sono quello che resta dalla nottata, magari per vedere l’alba, pieni di birra.

E se c è una cosa che non manca sono le bottiglie vuote e la puzza di birra stantia per strada, almeno non sono altri odori più spiacevoli.

L’alba, o meglio l’aurora, avrei voluto vederla dalle prime luci, invece era già quasi giorno, va bene anche così.
Qualche foto da Cais e dal barco sono riuscita a farla, niente male 🙂

Cacilhas.

Lavori in corso per tutto il piazzale, il panorama è un po’ rovinato dalle reti di protezione ma va bene lo stesso.

Colazione ad un bar pastelaria con il gestore in vena di chiacchiere, ottima brioche, ne ho prese altre tre da portare a casa, sono freschissime quasi ancora calde di forno.
Il gestore mi dice che le fa lui tutte le mattine, non sono quelle congelate che si trovano in giro nei bar.

Due passi, una sigaretta e torno verso il barco per Lisboa.
Poi Metro e a casa.

Un modo diverso, migliore, di iniziare una domenica di ottobre.

Ma visti i tempi potrebbe essere un giorno qualunque, sono le 8:30 e sono già di ritorno.
Teoricamente potrei anche arrivare a casa e iniziare con comodo una normale giornata di lavoro.

Devo ricordarmelo, lo rifarò.

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