Considerazioni e riflessioni

Dovrebbe esserci un sottotitolo: vita, lavoro e cosa farai da grande

Sono solo considerazioni e pensieri che frullano per la testa perché la vita è un tapis roulant e accidenti se pensi che una volta o l’altra si fermi dove sta per un po’ beh, non illuderti, la stabilità non fa parte del gioco.

Il fatto è che non si fa in tempo a pensare “ok, adesso per un po’ le cose andranno piano piano per la loro strada” beh, arriva sempre qualcosa che ti disillude.

Non che io sia delusa ma a volte mi sento davvero troppo vecchia e vorrei un po’ di stabilità.

Cosa è successo dopotutto di così particolare?

A me niente, non è cambiato il mio modo di vivere, il quotidiano fatto del risveglio la mattina, le piccole abitudini che sono diventate piccoli riti, la colazione, il pc a farmi i cazzi miei per un’oretta, le sigarette per la giornata, la passeggiata per andare al lavoro.

E il lavoro in sé, quello è.

Noioso, alienante, con poco spazio per la creatività, ripetitivo, sempre uguale a se stesso.

Con la mente sul target da raggiungere nel miglior modo possibile.

Ma il lavoro ha poi ripercussioni sulla vita, sul resto della giornata, sull’ambiente e le conoscenze.

Il mio lavoro praticamente dura 24/7, 365 giorni all’anno.

Perché il lavoro è la gente con cui lo fai e quando esci dal lavoro la gente è la stessa, arrivi a casa e ritrovi la stessa gente che hai nel desk a fianco.

La casa è un ambiente di lavoro, per quanto abbiamo tentato di farla diventare Casa è sempre una “casa TP” con i suoi limiti che frenano la fantasia e la personalizzazione.

E qui sta il busillis.

Nella casa dove vivo e nelle persone con cui la condivido.

Non che sia un problema, a livello personale.

I miei ragazzi sono tutti e 3 stupendi, sono come miei figli e in qualche modo di più, con mio figlio non ho mai vissuto un coinvolgimento come quello che c’è con i ragazzi, di vita vera.

La spesa, i tempi per cucinare, il bagno quando è libero.

I tempi dei turni sembrano studiati per far girare tutto come un orologio svizzero, orari diversi danno a tutti noi il nostro spazio e il tempo insieme è cercato e voluto, da tutti noi.

Allora cosa è cambiato?

Forse niente, Roberta dice di non farsi paranoie inutili e probabilmente ha ragione, magari fra un mese io stessa mi sentirò una stupida per essermi fasciata la testa per niente.

Quello che è cambiato, a livello di lavoro, è che il mio capo, Vincenzo, ha avuto una, giusta e meritata, promozione e se ne va da Wish.

Buon per lui, ok ?

Il suo posto lo prende Valentina, assolutamente d’accordo, se lo merita e ha le capacità per fare quel lavoro e per andare avanti e crescere, ha la sua vita che deve impostarsi, progetti con Massi, tutto quello che giustamente una ragazza sveglia e intelligente di 28 anni si merita.

E dove sta il problema?

E che ne so, non so neanche se è o sarà un problema, visto che Valentina vive con me.

Mi ritrovo dalla sera alla mattina a vivere col mio capo.

Come si riflette questo sulla vita privata ?

Farà qualche differenza a livello lavorativo ?

TP lascerà che un Supervisor conviva con uno dei suoi agenti ?

Valentina è molto inquadrata e obbiettiva, io la conosco e lo so, ma penseranno anche loro che con me, con cui ha una confidenza diversa che con gli altri ragazzi, sarà davvero capace di distinguere fra la sua posizione e la vita privata ?

E se così non sarà, che conseguenze ci saranno ?

Valentina dovrà cambiare casa o meglio, io dovrò cambiare casa ?

O cambiare progetto?

Sono stanca, avevo sentito e letto che dopo i 60 anni tutto diventa più difficile, si accettano meno i cambiamenti e si fa man mano più fatica ad affrontare le cose nuove.

Io pensavo di me stessa che so nuotare nella corrente, magari col fiatone ma so restare all’altezza di quello che mi si muove intorno.

Ma io voglio stare in pace, voglio fare il mio lavoro, e mantenerlo il più possibile, fare le piccole cose che mi piacciono senza rompere e senza rompimenti, farmi i miei giri quando posso, mettere qualcosa da parte per il “dopo” che arriverà.

Non voglio sti casini, lasciatemi in pace.

Perché una cosa che succede ad un’altra persona deve cambiare questo stato di cose?

Forse lo farà, oppure forse Roby ha ragione e mi faccio paranoie inutili.

Cazzo di considerazioni e riflessioni, ma la mia testa non farebbe meglio a starsene tranquilla un po’ e prendere quello che viene?

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