Si calda, molto calda
Una di quelle notti in cui provi a dormire, con le palpebre pesanti come piombo, ma ti giri e ti rivolti come un pollo sullo spiedo e non esiste posizione che ti dia un attimo di pace.
Una di quelle notti in cui eserciti di zanzare scendono in campo agguerrite, pronte a ronzarti intorno all’orecchio e a levarti quel minimo di sonno a cui stavi finalmente cedendo.
Una di quelle notti in cui finisci per alzarti, grattandoti e maledicendo quel filo d’aria che non c’è e il ventilatore che non funziona più.
Una di quelle notti in cui ti viene in mente tutto, pensieri sconnessi e slegati che si rincorrono e passi dalle giornate appena finite a quelle che dovranno venire, dai sogni che hai fatto, e neanche sai se sono sogni ad occhi aperti o illusioni, a realtà nude e crude contro cui sbatti il naso ma a cui non ti arrendi, non sai e non vuoi arrenderti.
Poi ripensi a una telefonata, quella che aspettavi da tanto tempo.
Quella in cui volevi dire cose che poi non hai detto.
Quella in cui avresti voluto sentire cose che poi non hai sentito, anzi…
E senti il tuo cuore che batte e gli chiedi che cavolo batti a fare.
E nonostante la notte sia calda insopportabile senti il gelo che te lo stringe, quel cuore, come in una morsa.
E pensi basta, non ce la faccio più.