Apolide.. ecco, sono io

Apolide, così mi sento.

Da un po’ di anni sono qualcosa di indefinito, senza radici, senza appartenenza.

Io sono Luisa sono nata a Padova e ci ho vissuto per 50 anni.

Sono residente in Lombardia, in provincia di Pavia, 
Lavoro a Padova, Veneto.

Il posto dove torno quando non lavoro è Massafiscaglia, provincia di Ferrara, Emilia Romagna.

Nessuno di questi posti per me è casa.

Il mio cuore è in Lombardia, alta Lombardia.

Nord ovest Lombardia, Parco del Ticino, non vado oltre.

La mia anima è a Padova.

Ci sono nata, la mia vita è stata quasi sempre lì, la mia famiglia, la scuola, gli amici.

Mio figlio vive lì.

Ma io adesso lì mi sento quasi un’estranea, una straniera.

Penso che sia difficile per chi ha sempre avuto casa e orticello capire come ci si sente.

Ci si sente.. persi.

Ogni volta che il mondo intorno a te cambia devi fare uno switch.

Quelli che sono punti di riferimento istintivi, l’angolo col panificio o sapere che dopo la prossima curva c’è l’incrocio e devi girare.

Tutto sparisce e si ricrea ad ogni ritorno.

I tempi… nel paese dove torno a fine settimana il traffico è pigro, quasi inesistente, la gente cammina in mezzo alla strada come galline uscite dal pollaio, le bici vanno contro mano e le donnette si fermano a parlare senza curarsi di chi sta dietro.

Ti dimentichi di mettere la freccia, tanto non c’è nessuno dietro di te a cui segnalare.

E pensi: prova a fare la stessa cosa a Padova o a Milano.

In città il traffico è caotico, spesso intasato, continuo… ma è diverso.

A Padova se il semaforo scatta giallo tu acceleri per passare all’ultimo momento, a Milano ci si ferma.

A Milano se vedi qualcuno che vuole attraversare la strada o un’auto che vuole infilarsi nella coda rallenti e lo fai passare.

A Padova te lo sogni, aspetta il suo turno.

Il parcheggio a Milano spesso significa “dove c’è un buco mi ci infilo” a volte anche in mezzo alla strada.

A Padova un divieto di sosta è esattamente questo: un Divieto di Sosta !

Se parcheggi lo stesso sai che dopo poco arriva il vigile oppure il carro attrezzi.

La cosa peggiore è in casa.

Tutti noi nella nostra casa abbiamo il nostro modo di mettere le cose.

Vivere a casa di altri significa fermare l’istinto di fare le cose a modo tuo e adattarsi a farle come le fanno altre persone.

Le cose più banali.

Lavare i piatti, mia sorella è mancina, mette i piatti “rovesci”, da sinistra verso destra e quando sono da lei lo faccio pure io.

Da Anna si mettono al contrario, da destra verso sinistra e lo faccio pure io.

Sinceramente io non lo so più come li metterei.

Sono piccole cose, stupide, ma destabilizzano, più passa il tempo e più è difficile trovare quella sensazione di sicurezza, quel rilassamento che viene naturale quando torni nel tuo ambiente.

Perché non c’è un tuo ambiente, semplicemente non esiste, non c’è più e forse non ritornerà più.

Per questo apolide, senza patria, senza casa.

Sai come finisce ?

Che l’unico posto dove ti senti davvero a casa è in macchina, nella tua macchina.

Spero che finisca presto questo periodo.

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2 commenti

  1. My Wish

    I wish I could do magic
    I conjured up for you a place, a place for you alone
    A home where you can live the life you want
    Where you can be how you want to be
    Where you can laugh when you want to laugh
    Where you can cry when you want to cry
    Where you share with who and what you want
    Where you listen to the music you like
    Where you go to bed when you want
    Where you …
    Where you ….
    Where you’re happy to be home.

    That you like the job you do
    That you go to work with pleasure
    That you feel satisfaction from your work
    That you have fun at your workplace
    That you make friends at work
    That you …
    That you ….
    That you’re happy when going home after work.

    That you spend your free time with son and his family
    That you spend your free time with family
    That you spend your free time with friends
    That you spend your free time with your love
    That you …
    That you ….
    That you’re happy when you can go home again.

    That the house is on the place you want to live.
    Unfortunately I can’t do magic and it’s just a wish,
    a wish I can’t make true
    but what I still hope at one day
    this wish will come true.
    Just for you.

    Klara 🙂

  2. My dear friend.. I wish you could do magic..
    I wish I could do magic too..
    I wish…
    you know and I know that quite always what we wish can’t become reality…
    we often dream and often what we dream is what help us to hope a little more..
    keep hoping, keep on dreaming..
    thanks of your hand always stretched out to me, thank you for your love, thank you for your constant presence
    love you

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