Mah, come spesso negli ultimi mesi mi sono resa conto che sto trascurando parecchio questo sito, è passato ben più di un mese dall’ultima volta che ho scritto.
A volte ci penso e mi chiedo: che lo tengo a fare?
In fondo ci spendo dei soldi, tempo, energie, che potrei utilizzare per qualcos’altro.
E poi rido di me stessa, per fare che?
La dimostrazione sono le ultime settimane da quando sono tornata dall’Italia.
Che hai fatto di bello dal 10 marzo, Luisa?
![](https://www.lushabar.it/wp-content/uploads/2022/04/Pezzo-per-pezzo-768x1024.jpg)
Uhm, fammi pensare… lavorato, mangiato, dormito, lavorato, mangiato, dormito… e così via, senza soluzione di continuità.
Bella vita, interessante, vero?
Ma no, aspetta, qualche puntino di luce c’è nel cielo nero degli ultimi 45 giorni.
Sono tornata sul floor per 4 ore, una decina di giorni fa, lavorare da lì è diverso che lavorare da casa (sorvolando sul fatto che sempre di lavoro si parla).
La foto che ho messo magari non dice niente ma.. se si ingrandisce e si guarda con attenzione, vedi quel palazzo bianco?
Quello è il posto dove dovrei lavorare, all’11° piano, si riesce a leggere il nome dell’azienda, lassù in cima.
Una settimana fa sono andata a prendere un caffè e a fare 4 chiacchiere con la mia ex supervisor, Federica, che carina che è, mi piace molto (lei stessa mi diceva: “ma a te piacciono tutti” ma riesco ancora a fare delle differenze).
Poi… cavolo lo sai che non mi viene in mente niente?
Ma come si fa a fare una vita così vuota?
Mi sto costringendo a programmare un giretto per quei 2 giorni di ferie che ho a fine maggio, da quanto non mi prendo qualche giorno per me, fuori da tutto?
Porto e Coimbra a febbraio 2020, Faro a ottobre 2021.. non mi viene in mente altro.
I ritorni in Italia non contano, ovviamente, quelle non sono ferie e si lasciano dietro più pena e stress di quello che c’era prima di partire.
![](https://www.lushabar.it/wp-content/uploads/2022/04/Pezzo-per-pezzo-3-768x1024.jpg)
L’idea che sta maturando è Terceira, coi costi ci sto dentro, senza strafare, coi tempi anche, devo solo decidermi a fare le prenotazioni in modo che non posso ripensarci, mi tocca andare quando arriva il momento, voglia o no.
E so bene che fra poco la voglia sarà l’ultimo dei miei problemi, magari mi fascio la testa prima di romperla ma so bene, molto bene, che a più di 65 anni non si fanno tanti balli, la forza e il fiato sono quello che sono.
E che se dovessi tornare in Italia dovrò dire addio per sempre a queste cose, il mondo resterà lì, appena fuori dalla mia porta, vicinissimo ma intoccabile.
Ci penso, ci penso ancora oggi.
Ne ho bisogno ma nello stesso tempo mi dico: ce ne sarebbero di cose di cui hai bisogno (o che sogni), che non potrai avere.
E intanto One Drive mi ripropone.. Sempione 11 anni fa, il giorno di Pasqua del 2011.
Come vorrei (ecco i sogni impossibili) tornare indietro fra quelle montagne.