Oggi ho letteralmente fatto a pezzi una parte della mia vita.
Non in modo figurato ma fisicamente reale.
In questi gg mi sono messa a eliminare vecchie carte, passando allo scanner tutto quello che può essere utile (o solo meglio) conservare.
E quando ci sono state 2 aziende con tutta la burocrazia che l’amministrazione richiede, di carte ce ne sono davvero tante.
Non era la prima volta, in questi anni man mano che scadevano i fatidici 10 anni ho eliminato i pesi morti.
1999, 2000, 2001… adesso, anche se un po’ in anticipo, ho iniziato a eliminare il 2002.
Meno peso e ingombro da portarmi, se davvero fra un mese o poco più sarò alle prese col trasloco.
Niente di personale, solo fatture e robaccia simile.
Vecchie carte di rogne ormai risolte e quasi dimenticate.
E allora?
Allora … beh mi sono ritrovata in mano i registri fiscali, che c’è di strano.
Beh di strano c’è che ho continuato a portarmeli dietro, da un posto all’altro, per anni, molti più dei 10 anni di obbligo di conservazione.
E mentre facevo in briciole il Registro Acquisti del 1982 mi sono chiesta: ma perchè?
Cavolo, dopo 30 anni questo sta ancora qui, ha resistito a traslochi, case senza riscaldamento, umidità, inscatolamenti e impacchettamenti.
E non è neanche mio ma del mio ex marito che sicuramente non si è mai fatto molti scrupoli a buttare nel fuoco tutto, anche troppo.
Perchè ho ancora quella parte della mia vita qui con me ?
Vedo la mia scrittura, ovvio, si compilava a mano allora, era prima che nascesse mio figlio, prima di… tutto.
Adesso guardo i mille pezzettini che ne ho fatto e in un certo senso ho chiuso un’altra porta.
Non è una cosa eclatante, niente che si possa raccontare, neanche per riderci su.
Ma …
Se ognuno di noi è un sasso, con angoli o curve, pezzetti che saltano o usura di tempo vento e acqua…
anche questo è un granello di sabbia della mia vita.