Outside again

A parte che per andare a fare la spesa non uscivo da… mesi?
Sì, si può dire, mesi!

Non prendevo un mezzo pubblico dal 21 marzo, non mi facevo una passeggiata in centro da molto prima.

E stamattina mi è venuta una strana voglia, quasi frenesia, di uscire di casa non solo per raggiungere il supermercato più vicino, ma per andare fuori davvero, per il solo gusto di farlo.

Oriente?
no, Cais do Sodré, stranamente oltre ad avere voglia di vedere l’acqua (cosa comune a tutte e due le zone) avevo anche voglia di tornare nella zona meta dei turisti per eccellenza, qui a Lisbona.

Cais, Praça do Comercio, rua Aurea, Rossio, Baixa Chiado.

Risalire sulla Metro dopo più di 3 mesi è stato… strano.

Dai 4 anni che sono qui la Metro è stata un incontro quasi quotidiano, penso si possano contare in migliaia le volte che l’ho presa per andare ovunque.

Questo sarebbe dovuto essere un ritorno, piccolo, ad una specie di normalità pre Covid.

Ma normalità è una parola grossa, di “normale” alla fine ci sono solo le rotaie dei treni, tutto il resto porta i segni come cicatrici di questo periodo maledetto.

Adesivi sul pavimento e sulle pareti dei treni per il “distanziamento sociale”, tutta la gente con la mascherina e ben attenta a stare non troppo vicino alle altre persone, posti a sedere vuoti e gente in piedi, e comunque ben poca in giro, tenuto conto che è un sabato mattina.

Camminare sui marciapiedi quasi deserti fa tristezza.

Fine giugno, è il periodo dell’anno in cui Lisbona dovrebbe essere piena di turisti fino a scoppiare, ma anche in periodi meno cruciali quei marciapiedi hanno visto folle di piedi e sentito miriadi di voci in tutte le lingue possibili.

Invece solo poche persone come me passavano su quel lungotejo, le esplanadas dei bar erano chiuse, le lunghe panchine dove stendersi a vedere il tramonto quasi tutte vuote, ad eccezione di un paio di vagabondi (o almeno lo sembravano), 3 o 4 di loro che litigavano all’angolo del muretto – “Tu és um porco, não tem né orgulho né cara”.
Un paio di ciclisti e una mamma con bimbo in carrozzina che ha continuamente parlato al telefono per tutto il tempo che sono stata lì a fumarmi una sigaretta (lo stava già facendo quando sono arrivata e non aveva ancora finito quando sono andata via).

Camminando su quel largo marciapiede pensavo che molti piangeranno quest’anno.

Lisbona vive sui suoi turisti, quest’anno come vivrà?

L’ultima volta che sono andata da quelle parti è stata quella sera poco prima di Natale, ne ho scritto e ho messo le foto.
Praça do Comercio era quasi vuota come oggi, solo che erano le 10 di sera di un freddo e piovoso giorno di dicembre, non le 11 di mattina di un sabato di fine giugno.

Ho camminato per un po’, lungo le grandi vie e le traverse acciottolate e in salita, poi ho preso di nuovo la Metro fino a São Sebastião e sono andata a fare rifornimento di sciroppo d’acero e preparato per pancakes al negozio di prodotti U.S.A.

E per dare un ultimo ritocco di normalità a questa giornata eccezionale (nel senso che fa eccezione rispetto alle noiose giornate degli ultimi 3 mesi) ho chiamato Bolt per tornare a casa.

Voglio fare un po’ di considerazioni.
Ok, delle altre, oltre a quelle già fatte, diciamo la guarnizione sulla torta.

Sono ingrassata, credo di aver messo su almeno 7 o 8 kg negli ultimi mesi.
Non facendo più i 3 km a piedi quotidiani per andare e tornare dal lavoro non riesco più a camminare senza che mi venga il fiatone.

Mettici anche il fatto che tengo il culo su questa sedia per 15 ore al giorno, per lavoro e no, e che fumo molto di più di prima.
Forse non dovevo prendere i Marshmallows…

Ho i capelli “effetto Covid”, allungati a modo loro e per la maggior parte ormai bianchi.
E’ da quando hanno riaperto (per quanto parzialmente) i negozi, a metà maggio, che mi dico “ora di andare a darci un taglio” ma non l’ho ancora fatto.

Promessa, e se lo scrivo qui dovrò mantenerla, ci vado il 6 o il 7 luglio che ho 2 giorni di ferie.
Promesso!!

E a proposito di ferie sono incazzata perchè anche quest’anno di ferie vere non se ne parla.
Per ferie intendo andare via da qualche parte, volevo andare a Terceira ed è saltato tutto, volevo andare in Francia ma con tutti i limiti della pandemia sarebbe un gran casino, oltre che molto costoso.

Andrò in Italia a settembre, se non succede nient’altro, ma quelle non saranno ferie, ovviamente.
Come al solito.

E poi chissà l’autunno cosa porterà.

E adesso?
Metto un po’ di foto in questo post e faccio quello che ho fatto tutti i sabati degli ultimi mesi: vado a fare la spesa.

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Un commento

  1. Volevo fare una piccola precisazione, rileggendo e rivedendo le foto sembra una brutta giornata.
    Si, era nuvolo ma non poi così tanto, il sole usciva a sprazzi e soprattutto era caldo, quasi troppo.
    Insomma la giornata giusta per una passeggiata sul lungotejo.

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