Oggi è fatto di momenti…
Il cambio del gestore telefonico, sperando che quello nuovo, a parità di costi, almeno funzioni un po’ meglio.
O meglio, che funzioni.
Peccato che per cambiare ho dovuto farmi prestare 50 euro dalla vicina di casa che le tornerò appena sbloccheranno quel poco che mi è rimasto nel conto.
Momenti anche di rabbia e frustrazione.
Andare a prendere quella bimba isterica al centro estivo, maleducata ed indisponente come sempre.
Non ha ancora 9 anni ma ti guarda dall’alto in basso come se tu fossi solo un fastidio momentaneo, sempre se ti guarda.
Altrimenti fa semplicemente finta che tu non esista, ti volta le spalle e come se fosse sola al mondo si siede, apre lo zaino, tira fuori una bottiglia d’acqua e si mette a bere.
E tu, che sei lì che aspetti nella canicola da 10 minuti, resti lì, allibita, con la voglia di prenderla su e appenderla al muro per le orecchie.
Ma per fare un favore a un’amica si fa.
Momenti di disperazione.
Tornare a casa e trovare i rubinetti a secco.
Di nuovo hanno staccato l’acqua e stavolta non è così semplice rompere i sigilli e riaprirla, oh no, non è semplice per niente.
E infatti siamo impazzite con Anna a pensare dove trovare i soldi per pagare.
E infatti ho ingoiato l’orgoglio e chiuso occhi e naso e ho chiesto aiuto.
300 qui, 200 lì, altri 50 per di là, siamo riuscite a racimolare quello che basta, giusto giusto, e domani si potrà pagare.
E fra un paio di giorni potremo lavarci la faccia, fare un caffè, tirare lo sciacquone.
Perfino fare una doccia anche se ovviamente fredda, visto che il gas è tagliato da una settimana.
E trovare i soldi per quello sarà molto più difficile.
Ma senza acqua in casa non si può stare, proprio no.
Ma anche momenti di vicinanza, di affetto.
Sapere che nonostante tutto ha un senso che io sia qui, vedere che per Anna è un piccolo sollievo poter condividere questi grossi ostacoli e trovare insieme il modo di superarli.
Almeno, nel mio piccolo, mi sono sentita utile a qualcosa.