Morte

In questi giorni l’argomento esce spesso…
vuoi sul lavoro, parlando di assicurazioni è quasi d’obbligo… e se ne parla ironicamente o con freddezza.. càpita…
come càpita inciampare su un gradino o come una cosa normale come fare la spesa o comprare il biglietto del treno o fare benzina… si fa, succede, càpita…

oppure ne ho parlato con te, parlando delle tue prospettive di lavoro, obitorio, cimitero o inceneritore…  un lavoro come un’altro, è vero… magari di quelli in cui si deve farsi crescere una crosta sul cuore…
come hai detto tu si finirà davvero per pensare che un uomo in fondo è solo carne ?

e oggi Barbara… che piangeva al telefono, disperata, come si piange quando all’improvviso il vuoto te lo trovi davanti, non importa se lo sapevi, non importa quanto tu fossi preparata, non importano i ragionamenti “adesso ha smesso di soffrire, è normale, è la vita…” …
non importa…
la sofferenza è così grande che pensi che niente possa consolarti…
anche se sai che domani e dopo… la vita continuerà, tutto tornerà a posto e la ferita si rimarginerà, pur senza mai guarire del tutto…

ma soprattutto i sogni… a occhi aperti e no…. pensare all’improvviso cosa faresti se…
ho pensato a mio figlio, cosa farei se lui morisse?
a mia madre, mia sorella…. a molte persone a cui voglio bene….
a te…
banalmente a Steve Lee… o all’anniversario di mio padre…
sono molti i pensieri sulla morte che mi sono passati per la testa in questi giorni…
mi chiedo se c’è un motivo particolare o solo una suggestione esterna…

so che ho una specie di angoscia… 

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