Makko.. quando un pezzo della tua vita se ne va

Makko, sai, viviamo nelle nostre piccole vite, e a volte finiamo per dimenticarci proprio le persone che nelle nostre vite sono state più importanti. 

Si fa presto a dire “non ci sentiamo mai ma la nostra amicizia resta”

Non è vero, non è così.

L’amicizia è un fiore che si deve coltivare, mantenere. 

Se permettiamo alla vita di allontanarci dalle persone a cui vogliamo bene finiamo per perderle, per trovarci un giorno come mi trovo io adesso, a dirci “se fossi, se avessi, se.. se…”

Sapendo che non ci saranno più altre occasioni, altre possibilità.

Makko… era il mio tesoro, un’anima pulita, dolce, piena di amore da dare, un’anima sensibile, troppo spesso ferita, troppo spesso caduta e calpestata.

Un’anima che non ce l’ha più fatta a sopportare, che si è arresa.

Makko… quante volte abbiamo parlato per ore, quante volte abbiamo pianto sulla spalla uno dell’altra, tu che avevi l’età di mio figlio e una saggezza che io non avrò mai, tu che capivi sempre e consolavi sempre e trovavi sempre le parole giuste.

Makko… maltrattato da chi ti stava più vicino, da chi doveva amarti e invece ti usava, ti feriva, ti umiliava.

Makko… le notti passate al telefono a piangere, a sfogare il dolore quando la tua mamma se n’è andata, le sere in cui chiedevi aiuto, quando volevi farla finita e noi ti facevamo parlare parlare, ragionare.

Makko… adesso ce l’hai fatta a smettere di soffrire, adesso finalmente sei davvero sereno.

Ma quanto male lasci dietro di te.

Quanto vuoto lasci dentro di me.

Marco Spinetti, 29 Maggio 2014, si è gettato dal 5° piano della sua casa a Roma.
Makko Il Messaggero Roma

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