Lisbon Tattoo Rock Fest

Beh è stata una nuova esperienza, in effetti.

Sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso, non so bene cosa, quando Grecya e Sergio mi hanno proposto di andare con loro hanno stimolato la mia curiosità.

Poi se devo essere sincera mi sentivo un po’ come una turista allo zoo, infatti andando via ho detto a Grecya che è stata una sbirciatina ad una “fauna” molto particolare (e flora… batterica 😀 ). 

Non che non mi sia piaciuto, come molte cose che mi incuriosiscono avevo voglia di vedere uno dei tanti “mondi” che esiste e prospera in quello della cosiddetta “normalità”. 
Mi sono levata questa voglia, ok, fatto. Sono a posto.

Ed è in effetti un mondo a sè, sicuramente. I personaggi che lo compongono magari sono persone che hanno una vita del tutto ordinaria, non sono necessariamente gli Hell’s Angels del 2020, ma in queste occasioni vedi un lato di loro che non è evidente nella vita quotidiana. 
Tatuaggi a parte.

La mia opinione sui tatuaggi è un po’ contrastante. Io ho il mio piccolino, la mia Fenice stilizzata che ha un significato per me un po’ più ampio, credo, di quello di farsi tatuare un’enorme coloratissimo muso di tigre o serpentone o teschio, o chissà che.

Per me è quello il motivo di farsi un tatuaggio, imprimere in modo indelebile qualcosa che abbia un senso a livello personale.

Ho visto gente che era una mostra d’arte ambulante, del tutto rispettabile, ci mancherebbe, ma è un’esibizione a cui io non tengo, proprio per come sono fatta io.

E sotto la pioggia e col freddino di ieri andare in giro in pantaloncini e maniche corte solo per far vedere i tatuaggi per me è solo esibizionismo.

Il discorso è ampliabile in mille modi diversi e non è questa la sede di capire i perché o percome. 
That is !

Ho fatto qualche foto di quello zoo, che alla fine più che una mostra era un mercatino, anche se molto particolare, qui.

2018-11-24 Tattoo Rock Fest

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