Una volta tanto non andare subito a casa dopo il lavoro non fa male, anzi, ci vuole.
Ieri era freddo, parecchio per gli standard di qui, ma volentieri ho accettato l’invito di Simone quando mi ha detto: stasera ci troviamo con Marco a bere una birretta, vieni anche tu?
E cosi ho preso il 736 vicino al lavoro e li ho raggiunti a Cais do Sodré.
Il venerdi sera a Lisbona è perlomeno caotico.
Insomma è un casino dappertutto.
Ma Lisbona in questo periodo è bellissima, il cielo è terso che sembra cristallo, le strade sono già tutte addobbate per Natale, si sono presi un po’ in anticipo e mi sa che se ne sono resi conto dato che gli addobbi ci sono ma luci e luminarie non sono ancora accese.
C’è un senso di attesa ma durerà poco, ormai è metà novembre, Natale arriverà in un attimo.
L’autobus era quasi vuoto, si è poi riempito nei 45 minuti di strada, non pochi, ma c’era un incidente in Avenida da Libertade e buona parte del tragitto l’abbiamo fatto a passo d’uomo.
Tralasciando la vecchia dietro di me che scatarrava e tossiva e la tizia davanti che starnutiva e si puliva il naso con le dita… l’autista cantava.
Solo a Lisbona senti gli autisti degli autobus che cantano mentre guidano ????????
Poi gli abbracci con Marco e Simone, ormai non sono molti gli amici rimasti qui, siamo sbriciolati un po’ dappertutto, lavori diversi in posti diversi, ma almeno con loro è sempre bello passare qualche minuto o ora insieme.
E poi è arrivata anche Darietta, lei è la sola costante rimasta dal primo giorno, una persona e un’amicizia preziosa.
Con loro torna sempre la sensazione di essere a casa.
Poi una birra in un locale poco distante, il British Bar, con altre 2 ragazze che non conoscevo ma con cui ci siamo intese in un attimo.
Parlare ovviamente di lavoro, casa, viaggi e sogni di vacanze, voli e ritorni a casa.
E degli anni passati qui, ormai quasi 4 per me e Daria, 2 per i ragazzi, cavolo, non sono pochi.
Solo un paio d’ore, niente di che, loro hanno poi continuato la serata chissà dove, io ero stanca e la Leffe a stomaco vuoto (pagata carissima, per gli standard di Lisbona) mi faceva girare un po’ la testa, così ho fatto la vecchietta di turno e verso le 10,30 li ho lasciati e sono tornata a casa.
Per la strada fino alla Metro mi ha fermato un ragazzo che voleva vendermi fumo o coca, no, thanks, I’m ok, la Metro arrivata al volo, McDonald’s a prendere un po’ di cena, e a casa.
E menomale, arroccata in cucina c’era Tania che faceva la sua cena.
Come sempre ci si chiude dentro e si appropria della cucina come se fosse solo sua.
(Se è per quello si appropria anche della connessione internet, quando lei è a casa non riesco neanche a caricare una foto in un post, sta sempre in Netflix)
Bello passare una serata diversa, ultimamente la mia vita è impostata fra lavoro/cena in qualche modo/sonno se ci si riesce… e basta.
Devo muovermi più spesso da qui.