Le cose cambiano, si muovono come onde del mare.
Quante volte ho scritto che tutto sembra sempre uguale e non cambiare mai, ma la parola chiave è “sembra”, la nostra percezione della realtà è limitata ad un giorno, una settimana, magari un mese alla volta, ma se ci permettiamo di fermarci un attimo e ci guardiamo indietro ci accorgiamo che molto, tutto, è cambiato col tempo.
Quello che ci circonda, le persone che abbiamo vicine, noi stessi.
Credo si chiami evoluzione, crescita o decrescita forse non è neanche importante, comunque mutamento.
A volte credo di sentire questo mutamento anche di più delle altre persone (ma non essendo dentro la loro testa non posso affermarlo davvero, no?), forse perché ho dei punti di riferimento fissi nella mia vita che ne danno la misura.
Come mi aiuta anche questo blog, cresciuto e cambiato (direi evoluto) negli anni, in fondo sono 14 anni che ci scrivo dentro e di cose ne sono successe in questi anni.
Stamattina mi è capitata davanti una foto, come al solito One Drive ripropone i momenti degli anni passati, quella bellissima funzione che quotidianamente mostra le foto fatte nello stesso giorno andando indietro nel tempo.
Non era chissà che foto, perfino sfuocata e neanche di un momento particolare, un giro all’IKEA fatto con Barbara e Pasquale (chi sono? Amici di chat di una delle mie vite precedenti), io e lei spaparazzate su un divano evidentemente stanche per il gran girare.
6 maggio 2007
Cosa c’è di speciale in quella foto?
In fondo niente, un momento, un giorno della mia vita.
Quello che ho fatto mentalmente è un confronto fra quello che ero allora e quello che sono adesso, sia fisicamente, in fondo avevo 16 anni di meno, che pensando alla mia vita di allora.
Ero bionda, cosa che ho smesso di essere dal Covid in poi, smettendo di farmi le tinte e “godendomi” i miei capelli grigi con meches naturali di bianco.
La borsa che avevo quel giorno dovrebbe essere ancora in armadio, qui a casa mia, ogni tanto l’ho usata anche recentemente, e ogni volta che la uso penso “ma perché non la butto via? Fa schifo…”
Avevo ancora i miei denti, visto che li ho spaccati a fine 2009, dando inizio allo scempio che ho adesso.
E poi…
Iniziavo allora il mio periodo di “ribellione” dalla mia situazione, dopo ormai quasi quattro anni di separazione-in-casa, senza una via d’uscita, senza apparenti possibilità future.
E la mia ribellione quel giorno – come me lo ricordo bene – è stata uscire con amici conosciuti in chat, completamente fuori dalla mia famiglia e dal mio normale ambiente, amici miei e solo miei, una delle prime trasgressioni, delle prime fughe.
La trasgressione era andare all’IKEA per conto mio, senza dare spiegazioni, vedi cosa ho osato fare?
Ripercorrendo poi mentalmente tutta una serie di “tappe”, di trasgressioni e ribellioni sempre più grandi, di scelte e prese di posizione, mi sono trovata a guardarmi adesso, a quello che sono e che vivo giorno per giorno.
Sono cambiate le cose, oh si, è cambiato tutto in questi 16 anni.
Io sono ormai una vecchia strega incartapecorita, vivo a 2500 km da quel posto, e quel momento è lontano anni luce, Pasquale, che nella foto non si vede, è morto da anni, Barbara allora viveva a Trieste, poi si è trasferita a Bologna, adesso chi lo sa?
Evoluzione… (sono abbastanza orgogliosa di quello che ho fatto in questi anni per non chiamarla involuzione), crescita, progresso, strada percorsa guardando a volte indietro e senza poi sperare più di tanto in quello che c’era davanti a me.
Non so, non posso sapere ovviamente, quanto tempo mi resti ancora, non posso sapere cosa farò di questo tempo e se crescerò ancora oppure mi arenerò sulla riva come una vecchia barca che fa acqua, ma oggi mi sento davvero vecchia e forse anche un po’ triste, diciamo malinconica.
Perché alla fine, per quante cose abbiano riempito questo mio tempo, ho sempre la sensazione di averne sprecato troppo e di non avere più molte opzioni.