La vita continua, come sempre.
E lo vedi nelle piccole cose, quelle di ogni giorno.
Ma quando si va lì, in quel cimitero così pieno forse è un po’ difficile pensare che il tempo non si cristallizza nell’attimo.
La vita continua.
Lo vedi nel vecchio che cammina curvo verso l’uscita, lungo le siepi che delimitano i vari reparti, e guarda a terra, perso nei suoi pensieri e nella sua solitudine.
Lo vedi in quell’altro uomo, un po’ fuori dal tempo, capelli lunghi e baffi anni ’70, sembra un fantasma uscito da qualche tomba a fare una passeggiata, a guardare dove è capitato.
E sta lì, fermo, all’ombra, con lo sguardo perso lontano, ma quando guardi per vederlo meglio non c’è più.
Lo vedi su quelle lapidi, quei volti sorridenti di chi ormai non sorride più, nomi e date.
E sulla poesia che qualcuno ha fatto mettere lì, per ricordare che dietro quel volto, quel nome, quella data, c’era un’anima dolce, gentile.
Lo vedi nell’erba di un verde brillante, negli alberi e cespugli e nelle margherite timide, in quell’angolo creato in questo posto immobile per chi vuole fermarsi un attimo prima di tornare alle corse quotidiane.
E lo vedi dalla zanzara che ti ha beccato giusto in fronte.
La vita continua, la tua vita.
E hai appena detto ciao alla mamma ma anche a papà, agli zii e ai nonni, gli hai appena raccontato dei fiori raccolti nel giardino di casa, quei garofanini rossi, piccoli, che si perdono nel vaso troppo grande.
Lo vedi dai messaggi al cellulare che arrivano, è l’ora di pranzo e il buona pappa non manca.
La vita continua.
Riparto con la mia macchinina e continuo anch’io…