Quello che non c’è.. e non ci sarà più

Non c’è e non ci sarà più.

Mamma, fra pochi giorni avresti compiuto 90 anni.

Stamattina presto, nel dormiveglia, pensavo che voglio venire da te, in quel freddo cimitero dove sei, voglio venire per sentirmi, almeno per poco, almeno in quel freddo, gelido modo, vicina a te. 

Nell’illusione di parlarti ancora, come forse, certamente, non abbiamo fatto mai..

Come una figlia che racconta, che sfoga, che condivide, quella che non sono mai stata.

Sai mamma, il rimpianto del tempo perso, sprecato, delle cose mai fatte assieme, brucia forse più della tua assenza.

Perchè in una vita dove il tempo comanda tutto adesso non c’è più tempo, e non ce ne sarà più.

E stamattina, guardando in quella specie di mix di cose belle e cazzate paurose che è Facebook ho trovato una cosa che ha pubblicato una mia amica di Roma.

Non so se ti ho mai parlato di Cinzietta, mamma, ti sarebbe piaciuta, sai? 

Anche solo per il fatto che era una delle persone che mi faceva stare bene, a te sarebbe bastato questo.

Ha pubblicato una poesia, non so di chi sia, ma mi ha fatto venire le lacrime agli occhi.

Perchè quelle parole, forse, me le diresti anche tu.

LETTERA DI UNA MAMMA ALLA FIGLIA

Un giorno, all’improvviso
mentre ti starai pettinando, in silenzio
o mentre ti infilerai una calza
ti verrà in mente un mio gesto
e ti ritroverai a sorridere pensandomi.

Un giorno, all’improvviso
pedalando veloce sotto le prime gocce
di una calda pioggia di settembre
sentirai un odore arrivarti al naso
e risvegliare un ricordo di mestoli e tegami
e mi vedrai davanti al fuoco, per un attimo.

Un giorno, all’improvviso
farai qualcosa che facevo anch’io
proprio allo stesso modo in cui la facevo io
e te ne meraviglierai moltissimo
perché non avresti mai pensato
di potermi somigliare così tanto.

Un giorno, all’improvviso
ti guarderai il dorso delle mani
e con il pollice e l’indice
ti pizzicherai la pelle , sollevandola
e conterai il tempo che impiega a stendersi
pensando a quando lo facevi alle mie mani

Un giorno, all’improvviso
ti ritroverai stanca, ad abbracciare un figlio
mi chiederai scusa per le volte che ho pianto
sapendo già che ti son state tutte perdonate.

E ti mancherò da fare male
Ma sarò con te in ogni gesto
o nel muoversi delle foglie
nel frusciare di un gatto nel giardino
o nelle orme di un pettirosso sulla neve
come solo l’eterna presenza di una madre lo può.

come sempre, una volta di più, ma mai troppe… grazie mamma

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