Giorno 2 – 25 settembre 2019

Sagres, Lagos, Portimão, Faro

Giornata decisamente piena, abbiamo fatto molta strada, in macchina ma anche a piedi, visto un sacco di posti, al punto che abbiamo dovuto decidere di tagliare da qualche parte le previsioni per la giornata.

Il fatto è che un giorno ha sempre 24 ore (e in settembre sono circa 12 di luce), dentro non ci si può far stare tutto.

Discreta colazione, compresa nel prezzo della camera, niente di che, con mille regole, non prendersi le cose più di una volta, non portare fuori le cose dalla caffetteria, insomma evidente tentativo (riuscito) da parte dell’albergo di evitare le furberie da parte degli ospiti.
Non importa, chissenefrega.

A Sagres, oltre al paesaggio naturale delle scogliere a picco sul mare e al vento costante, non c’è poi molto, nel paese intendo.

La Fortaleza è impressionante, una spianata praticamente senza vegetazione (e con quel vento non potrebbe essere altrimenti), la rocca, il piccolo museo, una rosa dei venti di 20 metri di diametro, la bandiera portoghese che schiocca (abbiamo sentito un turista italiano che diceva: secondo me devono metterne una nuova almeno una volta al mese), una passeggiata fino al faro e al bordo della scogliera, una scultura a forma di labirinto che si chiama “La Voz del Mar” dove con un gioco di echi si sente il ruggire delle onde molti metri più sotto.

E tutto intorno l’oceano, i gabbiani e le onde lontane, l’orizzonte senza fine.

Era intorno a mezzogiorno quando siamo partite per andare a Lagos.

Prima di tutto la Ponta da Pietade.
Quando si parla di Algarve è a quello che si pensa, i faraglioni, le grotte a cui si accede solo dal mare, le spiaggette piccolissime incastrate fra le rocce, lo spettacolo del mare tutto intorno.
E la Praia do Camilo è una di quelle spiagge, con la scaletta che scende fino in riva al mare.

E poi Lagos, con le sue chiese, la piazza dell’Infante Dom Henrique, il castello, il forte, la darsena dove l’estuario del fiume si mescola col mare.

Ci siamo fermate in uno dei tanti bar sul lungofiume a mangiare qualcosa, un’altra passeggiata, faceva parecchio caldo sotto il sole, e poi via a prendere la macchina e verso Portimão.

Io ero già bella stanca prima ancora di arrivarci e se fosse dipeso da me sarei andata dritta fino a Faro dove avevamo prenotato l’albergo.

Nello stesso tempo però mi dava parecchio fastidio l’idea di passare per quei posti senza neanche fermarci a vedere cosa c’era.

Ho proposto un compromesso, che la Leo ha accettato (quasi per forza, in effetti): o Portimão o Albufeira, tutti e 2 non era proprio fattibile.

E visto che eravamo praticamente già lì siamo andate alla Praia da Rocha, anche lì una passeggiata, un caffè ad un bar di surfisti, e poi via i 70 km che mancavano a Faro e all’albergo, l’Happy House.

Erano ormai quasi le 8 di sera quando siamo arrivate, posto carino, su più piani, con una gentilissima proprietaria che ci ha accolto e ci ha dato tutte le informazioni su cosa vedere, dove mangiare, cosa fare a Faro.

Cena in uno dei moltissimi ristorantini del centro storico e passeggiata lungo la darsena.
E poi nanna.

Una cosa è certa: non avevo bisogno della pastiglietta per dormire quei giorni.

Buonanotte 🙂

Le foto qui —> Algarve e dintorni – Giorno 2

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